Regia di Andrew Niccol vedi scheda film
L'assunto è: il tempo è denaro. L'immaginario suggerito ruota attorno a questo interessantissimo concetto cardine. Il resto è una storia di rivalsa e giustizia un po' Robin Hood, un po' Bonnie&Clyde. Timberlake sembra il nipotino del''Uomo che fuggì dal futuro, la Seyfried una pasionaria pop in vertiginosa mini. Tagliando 30 minuti il film sarebbe stato ancora meglio, probabilmente, ma averne di fantascienza così di questi tempi. L'angoscia attanaglia l'uomo comune, costretto a rincorrere i suoi giorni/minuti/secondi schiavo di un sistema diabolicamente simile al nostro, come nella miglior tradizione del genere. Il potente sguazza nell'agio, anche qui costituito dall'abbondanza, tranne che al posto di vile denaro c'è la vita, merce terribilmente barattata in cambio di qualsiasi attività, agognata, sfruttata. Come nel reale c'è chi ruba, chi combatte quotidianamente, chi se ne approfitta, chi se ne sbatte. Lo spirito sovversivo è cuore pulsante. Godibilissimo. un altro buon capitolo per Niccol.
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