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Il cuore grande delle ragazze

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Il cuore grande delle ragazze

di mm40
6 stelle

Date Amarcord in mano ad Avati e lui vi consegnerà Il cuore grande delle ragazze. O qualcosa di affine: c'è tutto il piccolo mondo della memoria e della fantasticheria felliniane - e non è la prima volta per il regista bolognese - in questo film, ci sono personaggi pregni di personalità, di tic, di vitalità, ci sono motti di spirito e abitudini rurali degli anni '30 emilianoromagnoli, ci sono lutti e amori, bisticci infiniti e continue riappacificazioni, matrimoni e scappatelle e passioni irrealizzabili. C'è la materia tanto cara al riminese: ma Avati la tratta in maniera sicuramente meno poetica, d'altro canto cercando principalmente di tirare le fila della logica, di imbastire una storia più credibile che affascinante, mirando più al lieto fine che alla morale, più alla struttura di fondo del racconto che alle emozioni che esso può suscitare. Per queste ragioni Il cuore grande delle ragazze, scritto dallo stesso Avati e come (quasi) sempre prodotto dal fratello Antonio, è un lavoro bello e interessante, ma che purtroppo non si emancipa se non di rado dalle solidi radici di fiction attorno cui la storia si sviluppa: questa pellicola racconta una storia d'amore, punto e basta. Tutto ciò che vi sta attorno è un di più; ma è comunque un bel di più: a partire dall'ottimo cast, con il solito Gianni Cavina a capitanare una truppa composta da Cesare Cremonini (unica nota negativa, assolutamente inguardabile: come può Avati non essersene mai reso conto?), Massimo Bonetti, Sydne Rome, Erika Blanc e due sorprese positive difficili a prevedersi come quelle di Andrea Roncato (perfetto in un ruolo drammatico) e di Micaela Ramazzotti (agli esordi, non molti anni fa, era ai livelli di questo Cremonini). Belle anche le musiche di Lucio Dalla (delle quali Pupi Avati ha partecipato alla registrazione); Il cuore grande delle ragazze non sarà insomma un capolavoro, ma Avati - a 73 anni - ancora una volta ha saputo dimostrare quanto manchino i bravi 'artigiani' al nostro cinema. 6,5/10.

Sulla trama

Anni '30 in un paesino emiliano. Carlino, figlio di un contadino, è costretto a sposare una delle due figlie di un ricco proprietario terriero: ma non sa decidersi perchè entrambe sono ben poco attraenti. All'improvviso però spunta una terza figlia, adottiva e tenuta nascosta fino a quel momento; si tratta però di una ragazza molto più interessante per Carlino.

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