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Another Earth

Regia di Mike Cahill (II) vedi scheda film

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La recensione su Another Earth

di alan smithee
8 stelle

Questa stagione tocca ai pianeti fare da trait d'union a problematiche del tutto umane e poco ultraterrene. E' finita da un pezzo l'epoca dei blockbuster catastrofici su asteroidi e pianeti impazziti (vedi quella boiata di Arnageddon o il piu' ragionevole e dignitoso Deep Impact) e quest'anno, dopo il meraviglioso apocalittico d'autore "Melancholia" di Von Trier, ecco un nuovo film in cui un corpo celeste finisce per condizionare vite e destini di noi fragili, deboli umani.
Rodha e' una studentessa ammessa al corso di astro-fisica che, ammaliata dal nuovo pianeta gemello della Terra che e' apparso di recente proprio accanto alla sfera lunare, si distrae una sera dalla guida per ammirarlo e finisce per causare un gravissimo incidente ad un noto musicista, che perde nella tragedia la moglie incinta e il figlio di cinque anni, sopravvivendo miracolosamente dopo mesi di coma. La giovane per questo sconta quattro anni di detenzione e, appena esce, distrutta dai sensi di colpa che ancora la devastano, tenta dapprima il suicidio, poi si butta sul lavoro con una occupazione manuale di addetta alle pulizie in una scuola.
Tramite internet scopre le generalita' della sua vittima e trova il coraggio di incontrarlo sotto mentite spoglie di inviata per una pulizia promozionale della casa della vittima. Nasce una contrastata storia d'amore che necessitera' dei dovuti chiarimenti e in cui il pianeta misterioso e complementare al nostro fara' piu' che da semplice sfondo spettacolare.
Un film di stampo indipendente, premiato all'ultimo Sundance, diretto da Mike Cahill che conosciamo per il medio "Alla ricerca di Charlie" , Another earth e' un film molto riuscito e davvero intenso, toccante quando punta al cuore dei due intensi protagonisti e dei pochi comprimari che stanno loro attorno. Brit Marling e' la vera sorpresa della pellicola: bella e bionda come un angelo triste, ci appassiona e ci incanta con il suo viso che trattiene a stento il rimorso per un errore fatale e (quasi) irreparabile...se non grazie alla presenza di una speculare opposta dimensione regalataci dall'arrivo del nuovo misterioso pianeta.

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