Regia di Dany Boon vedi scheda film
Il film è chiaramente comico, ma il soggetto, come il precedente fortunatissimo capitolo, è incentrato sul "piccolo" razzismo, quello sul quale si può scherzare senza incorrere in polemiche e vendette. Del resto in Francia c'è da scegliere: i parigini e quelli del sud, i parigini e quelli del nord, i francesi verso i belgi. Ma in Italia siamo sicuramente ai primi posti, qui ci si scanna tra abitanti di paesini a pochissimi chilometri di distanza. Gli attori sono rigorosamente DOC, i francesi sono proprio francesi e i belgi sono belgi, con l'eccezione del fratello meccanico di Vanuxem, che dovrebbe essere belga ed invece è francese. Le situazioni sono paradossali, esagerate (come la scena della sparatoria in chiesa), a volte tirate per i capelli, a volte peccano di ingenuità e pressapochismo, ma l'umorismo, se confrontato con quello nostrano o americano, risulta sicuramente di livello più elevato, più sottile, più soddisfacente. La prova degli attori è mediamente buona ma quella di Benoit Poelvoorde è strepitosa, un istrionico, irresistibile mattatore. Le sottili differenze linguistiche non possono essere riprodotte in italiano, si consiglia vivamente la visione della pellicola in lingua originale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta