Regia di Roman Polanski vedi scheda film
La scatola chiusa è sempre stato un rischio per chi imballa e chi apre ed inevitabilmente siamo rimasti inchiappettati noi che abbiamo aperto e in un certo senso anche Polanski che non credo abbia goduto troppo di questa sua penetrazione nel microcosmo borghese terzomillenario a stelle e strisce, certo c'è quella bella gambona della Winslet ma stavolta non mi sembra troppo convinta del suo personaggio e infatti vomita dalla disperazione di conseguenza la Foster che le butta per aria la borsa mandando in pezzi il contenuto non può smorfieggiare all'impazzata, un po più gustosi sono Waltz e Reilly nei panni dei rispettivi mariti: il primo almeno ha la caratteristica implacabile di vivere una relazione libidinosa con il suo cellulare finchè la moglie interrompe definitivamente il suo continuo interrompere la conversazione con i suoi squilli di rivolta ma Waltz anche sembra fare una marchetta senza impegnarsi più di tanto mentre Reilly sembra a suo agio nel ruolo del tipico yankee rappresentante di cessi multicolore che si tratta bene con bacco e tabacco; in definitiva tutto sto carnaio di attori e controcampo tra le mura amiche, la barba al palo e i rovesciamenti di fronte a noi spettatori della Winslet a quale pro sono stati imbastiti da Polanski?
Critica alla crisi famigliare? Critica alla violenza nelle scuole? Critica concorde nel ritenerlo un film inutile? Credo proprio di si, in fondo tutto sto casino per due denti rotti mi sembra un po' troppo, Polanski poi non vivacizza per niente proprio una sceneggiatura che neanche Krusty il clown poteva render divertente per non parlare dell'incapacità di attaccarci un finale degno di questo nome.
Evitabile ed inutile.
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