Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Capolavoro assoluto. In origine si deve sempre diffidare dai film anti-borghesi, non perché non dicano cose giuste, ma perché facilmente dopo Bunuel non sono che facili accuse provocatorie. Qui non c'è nessun tipo di provocazione, se non quella al buon senso della moderna civiltà. Il riferimento a Bunuel non è un caso: Polanski costruisce un labirinto bunueliano, in cui assurdamente due coppie di borghesi non riescono a separarsi, a mettersi d'accordo, e Christoph Waltz con Kate Winslet non riescono a congedarsi dalla casa di John C. Reilly e di Jodie Foster. Rimasti imprigionati prima nella cella della buona educazione (tranne per Waltz che non fa altro che rispondere al telefono), poi in quella dell'esasperazione e dell'inconciliabilità delle opinioni. Le squadre che si scontrano sono sempre diverse, le coppie si alternano, a volte si lanciano verso il sessismo, esplorano qualsiasi tipo di lamentela umanamente immaginabile, e non c'è mai fine all'incubo. Non è una facile carneficina, e non è stato certo facile per Polanski, stretto in quel salotto borghese. E forse non c'è necessariamente da sottolineare borghese, quel salotto da persone "civili". Nell'ultima sequenza (accompagnata come la prima da uno stupendo accompagnamento musicale) poi si propone una rilettura più banale ma con saggezza suggerita solo alla fine: gli adulti oggi sono i nuovi bambini.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta