Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Un piccolo, grande capolavoro. Uno dei migliori film di Polanski in assoluto. Un caso a se stante nella cinematografia contemporanea. Un kammerspiel come questo va messo con Hawks, Bergman, Hitchcock, Bunuel: nulla, o quasi, di paragonabile si può trovare in altre opere dell'epoca attuale. Polanski si muove fra classicismo di prospettiva e surrealismo di tono: un paradosso che solo un regista maturo e ispirato avrebbe potuto mettere in scena. Se c'è un tipo di film "difficile" da dirigere, è proprio questo. Anche se una buona parte del merito va a chi ha scritto il testo originale, va dato atto a Polanski di non aver sbagliato un tempo, un taglio, un movimento di macchina, di aver gestito sapientemente l'esiguo spazio filmico, servendosi anche di espedienti triti come le immagini riflesse negli specchi e riuscendo tuttavia nell'impresa di non scadere mai nell'eleganza fine a se stessa, ma impregnando di senso ogni inquadratura, ogni disposizione dei personaggi nell'ambiente circostante. Sublime direzione attoriale, come capitava ai Bergman o ai Visconti. Quartetto di interpreti strepitoso (anche la Winslet, altrove deludente). In questo irreristibile, travolgente, devastante, divertente "gioco al massacro", Polanski disintegra la middle-class occidentale, il fascino discreto della borghesia, il mito stesso della civiltà, con la sorridente acidità, la subdola ferocia, il gusto del "grottesco quotidiano" che gli sono sempre stati congeniali, fin dagli anni 60, senza disdegnare tuttavia uscite "brechtiane" nelle quali i personaggi si dichiarano consapevoli dell'incubo/sceneggiata del quale sono prigionieri. L'unico paragone che mi sovviene col cinema contemporaneo è "Niente da nascondere" di Haneke, autore diversissimo da Polanski per tanti motivi, ma anch'eggi lucido e spietato nel sondare lo sbando morale dell'Uomo di ogni evo e i meccanismi di auto-generazione del Male, specialmente nell'adulto: l'inquadratura iniziale/finale di "Carnage" non vi ricorda l'ultima di "Niente da nascondere", coi ragazzini scrutati da lontano, depositari di verità che i loro genitori mai riusciranno a cogliere?
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