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Carnage

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Carnage

di zombi
8 stelle

succede che i ragazzini, soprattutto nell'età adolescenziale, si picchino. ma poi succede anche che magari tornino amici. questo non succede con i genitori. adulti che vivono agiatamente in appartamenti di lusso mella new york che conta, quella in cui questo tipo di cose non dovrebbe succedere... succede quindi che i genitori del colpito chiamino i genitori dell'aggressore per mediare civilmente, ma già dalla stesura su carta della descrizione dell'incidente ci sono parole(e le parole sono importanti, come gridava moretti in un suo film)che non soddisfano una parte degli intervenuti. non c'era bisogno di polanski o della reza per scoprire che tra persone teoricamente adulte e civili può deflagrare il peggio, scavando nei loro(nostri)più bassi istinti. ci voleva polanski, questo si, per farne un buon film. non c'è un personaggio che sia minimamente simpatico e non ce n'è uno con il quale mi sia sentito coinvolto anche per un breve momento se non all'inizio. la foster è una bambina viziatella tutta perbenino che crede di essere la migliore solo per il fatto di "conoscere" l'africa e di scriverne. suo marito è uno stramaledetto figlio di puttana che si vanta di esserlo ma anche lui con una sorta di piglio superiore che nin riesce a nascondere. alan(hans landa tarantiniano)è una merda che lavora in una multinazionale farmaceutica che parla al telefono di problemi con un farmaco ed è perennemente attaccato al telefono. sua moglie, una repressa, compressa nei suoi vestitini di gusto monacale, che quando finalmente sbotta è un'assatanata. chi con più posatezza, chi no, cercano di riportare la conversazione su toni civili, ma inevitabilmente tutte le volte peggiora sempre più. fino a quando il fallimento del loro essere cresciuti e condurre una vita nella culla della civiltà occidentale, non li fa collassare esausti sulle poltrone dell'appartamento e il regista ci riporta all'esterno, dove tra mille problemi, la gente conduce la solita vita, a partire dai loro figli e dal criceto abbandonato nel parco. naturalmente ottimi gli interpreti. a partire da una ritrovata jodie foster, splendente nel suo progressismo da salotto. naturalmente la winslet non ha bisogno di elogi e se waltz è fantastico nel suo ostentarsi uno stronzo fetente(ma il ricordo nazista è lì a renderlo più antipatico degli altri, per me!) john c. reilly non sfigura e sono contento per lui che mi è sempre piaciuto.

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