Regia di Wayne Wang vedi scheda film
Wayne Wang ha da tempo speso le sue cartucce migliori (la doppietta americana “Smoke” e “Blue in the face” aveva incantato a destra e a manca e forse fin troppo) e in questa circostanza non riesce a valorizzare al meglio una storia di sicuro appeal, perdendosi in una ricostruzione troppo patinata che finisce col risultare più che altro soffocante.
La storia si sviluppa su due fronti principali, più un terzo meno importante, ma comunque non marginale nel racconto (la gioventù di Nina e Sophia).
Nel presente due amiche si ritrovano distanti in seguito ad un grave incidente e mentre una si trova in coma, l’altra cerca di fare chiarezza su quanto avvenuto tra di loro nell’ultimo periodo.
Nel passato remoto troviamo due bambine/donne indottrinate secondo rigidi codici comportamentali, come il bendaggio dei piedi per essere più belle (suvvia, un po’ ci siamo evoluti), che nonostante le imposizioni sociali rimarranno sempre molto legate, anche se ad un certo punto impossibilitate nello star vicine come avrebbero voluto.
(Doppia) Storia che avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un gran film, ma che invece rimane in una sorta di limbo per come viene rappresentata.
Tutto ordinato, preciso, anche dettagliato se vogliamo, ma in un panorama di questo tipo tutto ciò, quando assolto con troppa rigidità, finisce con il mitigare le sensazioni più profonde che comunque non mancano (soprattutto con la rivelazione finale dopo la quale una lacrimuccia non può che scendere se non si è dei veri e propri cuori di pietra), ma appunto c’è (o per meglio dire, ho avuto) la sensazione che siano state un po’ soggiogate.
Per il resto rimane un film non immancabile, ma comunque realizzato con i crismi del caso (dal punto di vista rappresentativo sicuramente il risultato non è affatto deprecabile), peccato che al rigore espositivo sarebbe stato, almeno in parte, preferibile un più ampio, e libero, sfogo delle emozioni.
Diligente, sicuramente non un brutto film in senso stretto, ma un po’ troppo anonimo (soprattutto rispetto alle sue potenzialità) e compassato.
Depotenziato (almeno in parte).
Formalmente nulla da dire, ma soffoca troppo una storia che avrebbe potuto/dovuto essere molto più trasportante.
Rivedibile.
Bella e brava.
All'altezza.
Efficace.
Brava, purtroppo la parte però non le da il meritato "respiro".
Trattasi solo di un'apparizione, forse anche un pò fuorviante.
Ingiudicabile.
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