Regia di Malcolm Venville vedi scheda film
La prima doverosa premessa da fare è che si tratta di un film indipendente, fortemente voluto da Keanu Reeves che è stato coinvolto fin dall'inizio anche nell'elaborazione della sceneggiatura. Il budget è stato quindi limitato e per quanto ne sappia "Henry's Crime" non è stato distribuito. La pellicola è una riuscita contaminazione tra la commedia romantica e il poliziesco con una venatura di dramma (si spara, e c'è un po' di sangue), un film lineare, disarmante a tratti, con molti punti di forza e poche sbavature.
Il cast mi sembra la cosa migliore: James Caan è impareggiabile, un piacere per gli occhi, il suo tocco illumina la pellicola, assolutamente un quid pluris. Ho sempre avuto un debole per Vera Farmiga, sia per lo spessore della sua recitazione sia per il suo fascino antico che la rende molto più sensuale e desiderabile di tante sue colleghe strombazzate (in tutti i sensi). Keanu Reeves è la vera sorpresa: non l'ho mai apprezzato particolarmente, ma nella fattispecie lo trovo decisamente in parte, il ruolo del tonto babbeo gli calza a pennello. Resta da verificare se ci fa, ed in questo caso eleviamo peana in suo onore, o se ci è, ed allora sarebbe il caso di fargli sapere che è opportuno interpreti in futuro sempre parti di questo tipo. Il resto del cast è di alto livello, ed è il caso di ricordare Judy Greer, che qui sfoggia una bruttezza che toglie il fiato, Fisher Stevens, che unisce ad un aspetto da malato terminale un ghigno diabolico, e Bill Duke, ormai diventato un'icona.
Vale la pena di menzionare anche la fotografia, molto efficace, con una tavolozza di colori decisamente ricercata, e con soluzioni mai banali. Anche il regista, al suo secondo film, se la cava abbastanza bene, in particolare ci regala inquadrature panoramiche molto felici, con un ottimo gusto per la composizione e la costruzione delle immagini.
Se vogliamo tirar fuori per forza qualche difetto, si potrebbe opinare sulla verosimiglianza di alcune situazioni (impensabile che si possa scavare un tunnel in un teatro mentre sono in corso le prove per una commedia, con tutto quello che ne consegue) e sul ritmo della narrazione, che verso i tre quarti del film subisce un rallentamento e perde un po' di incisività.
Per quanto riguarda il finale.... giudicherete voi.
Buffalo, New York: Henry Torne lavora in un casello dell'autostrada, conduce una vita piatta e senza senso. Un giorno si ritrova coinvolto senza volerlo e senza saperlo in una rapina ad una banca, viene sbattuto in galera e qui conosce Max Saltzman, un detenuto che è contentissimo di stare in carcere e non ha alcuna intenzione di uscirne. Una volta fuori, Henry si ritrova senza lavoro e senza casa, dato che la moglie è incinta di uno degli amici che l'hanno messo nei guai. Decide allora di rapinare veramente la stessa banca per cui è stato imprigionato sfruttando un passaggio sotterraneo che si trova in un teatro adiacente, ma per fare questo ha bisogno dell'aiuto del suo ex compagno di cella....
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta