Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
E'un corto d'accordo ma in esso ci si trova concentrato il Gilliam pensiero e tutto il suo mondo sospeso tra sogno e incubo.E fa niente che sia promozionale di una marca di pasta(ma devo dire che a parte un paio di scene con Pulcinella che citano Miseria e Nobiltà,la pasta non è così invasiva),è sempre un'occasione per vedere un maestro come Gilliam al lavoro,anche se finanziato dal grano duro.Il regista ci regala una sua lettura di un angolo pittoresco di Napoli purtroppo non rinunciando a quel tratto distintivo della stupenda città partenopea ormai ben presente nell'immaginario collettivo:inquadra il suo bravo mucchio di monnezza,vallo a spiegare a quello che vede questo corto che in centro non si vedono quei mucchi che più che a spazzatura assomigliano a sculture postmoderne.Anche la recitazione non è il massimo,la Capotondi più che una madre sembra una zitella inacidita,Dean(il marito) ha una faccia da due di coppe quando briscola è spade.Il ragazzino è carino ma non così mostruosamente bravo.Dicevo degli sprazzi di Gilliam:ecco,prima di vedere questo cortometraggio avevo un'idea di Pulcinella assai guascona e candida,ora lo trovo più inquietante.E il merito è della parte centrale di The (W)ho(l)ly Family che partendo da una rappresentazione della sacra famiglia parla più che altro di incubi pagani.Impressionanti le sequenze al sanatorio con Pulcinella di tutte le guise ad aggirarsi per i corridoi(della paura) bianchissimi.Il sogno per un attimo è stato incubo e poi ridiventa sogno.Ma Napoli è lì in bella mostra,pur se aggiustata e resa ancora più poetica.Si può senza dubbio perdonare quest'opera di maquillage(a parte la monnezza che offende il nasino della Capotondi) se siamo nell'ottica dell'omaggio a una delle città più belle del mondo....
omaggia Napoli e i suoi vicoli più pittoreschi
mediocre
tappezzeria
insomma
la faccia giusta
Inquietante
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