Regia di Emilio Estevez vedi scheda film
Un medico vedovo, senza pensieri e amante dei piaceri della vita, mentre sta giocando a golf con gli amici, apprende che suo figlio, che aveva salutato pochi giorni prima in partenza per l'Europa, è deceduto, sui Pirenei francesi, mentre stava cominciando a compiere il pellegrinaggio a piedi per Santiago De Compostela. Arrivato sul luogo, dopo aver sbrigato le formalità di rito, decide di far cremare il corpo del giovane ed effettuare lui stesso il cammino a piedi verso la celebre località religiosa. Man mano, sul percorso, spargerà un pò delle ceneri del ragazzo, conoscerà diversi tipi di personaggi (l'amante del divertimento che ha scelto di compiere il viaggio giusto solo per dimagrire, una donna che cerca la propria identità, sacerdoti, zingari pieni di dignità e molti altri). Forse sarà l'inizio di un forte cambiamento nella personalità dell'uomo...
L'elaborazione del lutto e la ricerca della fede, secondo la famiglia Estevez (in arte Sheen). Gli interpreti sono padre (Martin Sheen) e figlio (Emilio Estevez, anche regista) anche nella realtà.
Qual è il messaggio che vuole darci la pellicola? Di primo acchito è di come un lutto faccia prendere coscienza ad un uomo ricco, fino allora menefreghista sul Mondo che gli sta attorno, e lo porti a completare il viaggio spirituale che stava compiendo suo figlio, più cosciente del padre, probabilmente dopo aver perso la madre e, forse, per essere stato, per anni, oggetto di poca attenzione da parte del genitore vedovo.
In passato il cammino per Santiago è stato oggetto di altre (pochissime per la verità) pellicole, tra queste ricordiamo LA VIA LATTEA di Bunuel, più grande visivamente e spiritualmente quindi di maggiore potenza cinematografica però troppo intellettuale per gli occhi di un pubblico semplice. Il lavoro di Estevez racconta il tutto in forma attuale, considerando anche le ipotesi del "viaggio religioso come moda" (come, appunto, lo compie qualcuno dei protagonisti), ammazzando luoghi comuni (gli zingari visti come ladri, mentre qua sono, giustamente, descritti come un popolo integrato), descrivendo il rapporto genitore/figlio e regalando, allo spettatore, un suggestivo viaggio in location meravigliose. Il tutto con un linguaggio semplice, alternando avventura, dramma, commedia e sentimento. E questo è un bene!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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