Regia di Miguel Arteta vedi scheda film
Non basta qualche idea fulminea per tradurre un trend sincopato in un buon film, tanto più quando vi è qualche velleità in più alla radice.
Infatti questo innocuo film è stato ammesso alla selezione ufficiale del Sundance, ma ha pochi meriti se non qualche siparietto curioco che però rimane soggiogato da un insieme di suo parecchio dozzinale.
Tim Lippe (Ed Helms) è un agente assicurativo timido di natura che viene, per forze maggiori, chiamato a rappresentare la sua agenzia nel convegno nazionale più importante dell’anno.
Il salto è fin da subito traumatico, da un lato non è abbastanza esperto per ben figurare, dall’altro la sua posizione seria è messa in dubbio dalle persone strampalate che incontra sulla sua strada.
Commedia che sa anche essere divertente, almeno quando si lascia andare sulla strada della follia, ma che per il resto paga inevitabilmente pegno.
Il personaggio principale (interpretato da Ed Helms che prova la strada da leader dopo i successi da comprimario di lusso ne “Una notte da leoni”), ha un suo trend che a tratti è anche efficace, ma che poi scade nella parte conclusiva in un modalità da nulla di fatto decisamente troppo piena di stereotipi .
Il film infatti cerca le sue strade, in diversi casi anche alternative, ma poi quando si tratta di tirare le fila, scivola apertamente nel banale scritto, tutto si accartoccia e quanto visto in precedenza (per esempio la notte “off limits” in piscina tra alcol e sesso) viene ammorbito ed annacquato.
Così gli scorci che parevano possedere una certa distinta anarchia vengono presto dimenticati e la risoluzione pare fin troppo collaudata, facendo perdere un po’ il senso dell’insieme.
Così “Cedar rapids” risulta essere un film dozzinale, con qualche buona idea (perché quest’ultime ci sono, il rapporto “morboso” tra la matura Weaver e l’acerbo Helms è più di qualcosa), ma senza la sostanza risolutiva che invece manca quasi del tutto.
Innocuo.
Qualche spunto efficace (in mezzo ad altri alquanto velleitari), ma parecchio deludente quando si tratta di tirare le fila del discorso.
Messo parecchio sotto pressione in questo ruolo che lo vede per una volta protagonista assoluto della scena.
Nel complesso se la cava egregiamente, anche se non mi pare possieda il pedigree per tenere sulle spalle tutto un film.
Discreto personaggio che gli si cuce addosso senza tanti patemi.
Un pò stronzo, ma in un fondo il cuore è dalla sua parte, sarà che l'abito non fa il monaco.
Bello (ri)vedere una donna ormai matura essere ancora così fresca.
Discreta.
Ruolo semplice espletato con una buona sicurezza.
Pienamente sufficiente.
Un pò grossolano e la parte non lo aiuta di certo.
Sufficienza stiracchiata.
Non lo incrociavo in un film da una vita.
Parte non proprio imprescindibile, lui è artisticamente onesto in un ruolo che proprio non rappresenta questa caratteristica.
Nei panni di una "donnaccia" di provincia.
Dimenticabile.
La donna con le palle.
Piccolo ruolo, ma che non può lasciare indifferenti almeno i suoi, non pochi, fans.
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