Regia di John Flynn vedi scheda film
Charles Rane (William Devane), un pluridecorato maggiore della Air Force Usa Charles Rane ritorna a casa in Texas insieme al sergente maggiore Johnny Vohden (Tommy Lee Jones), dopo sette anni trascorsi da prigioniero durante la guerra in Vietnam.
Un folto numero di persone li attendono festose in aeroporto, ma l'uomo scopre con amarezza che la propria consorte Janet, credendolo morto, nel frattempo si è risposata con lo sceriffo locale. Intanto la comunità, come segno di ringraziamento e riconoscenza, dona al maggiore una cassetta contenente oltre 2.500 dollari in monete d'argento: una per ogni giorno passato lontano da casa e una ancora come augurio per un futuro finalmente sereno, dopo le sofferenze patite da prigioniero dei Vietcong.
Nottetempo però un gruppo di avidi criminali lo attende a casa, deciso a sottrargli la piccola somma. Iniziano a torturarlo, cosa non nuova nella vita tormentata dell'uomo, ma non ottengono alcun risultato riguardo a dove è nascosta la somma di denaro.
Purtroppo madre e figlio del maggiore tornano proprio quando i malviventi sono in azione, e vengono loro stessi minacciati e percossi.
Il figlioletto alla fine svelerà ciò che i ladri vohliono sapere, ma la vendetta di questi ultimi non risparmierà nessuno.
Solo in militare riuscirà a sopravvivere, gravemente feriti e senza più la mano destra.
Appena dimesso dall'ospedale, nonostante la debolezza e l'handicap fisico procurato dal vile agguato, Rane si metterà alla ricerca dei criminali, trovando piena collaborazione nel fido sergente Vohden che lo aiuterà non poco nella missione protesa a sgominare i delinquenti assassini autori della strage.
Da un soggetto e relativa solida sceneggiatura ad opera dell'ottimo scrittore e cineasta Paul Schrader, il "ferale" regista John Flynn, specializzato in tutta la sua carriera in action incentrati sulla tematica della vendetta, dà vita ad un revenge movie veloce quanto rozzo, che alla sua uscita passò piuttosto inosservato, ma che venne via via rivalutato.
Ciò anche grazie all'interesse verso la pellicola da sempre provato da parte di Quentin Tarantino, che anni fa fece del suo dittico Kill Bill, una sorta di rivisitazione al femminile, seppur più dettagliata e complessa nella descrizione e definizione dei personaggi.
Rolling Thunder, da parte sua, porta avanti la sua storia secondo connotati decisamente elementari, puntando soprattutto sulle dinamiche emozionali e primarie suscitate dalla violenza che sta al centro della vicenda.
Mancano sottotesti introspettivi definiti e connotazioni intime più dettagliate, inutili in un contesto di un film dichiaratamente action che non intende andare oltre una certa presa epidermica superficiale, ma di sicuro effetto.
Devane e Lee Jones fanno i duri come da copione, espressivi al minimo sindacale, mentre la dolce Linda Haynes si ritaglia il ruolo della dolce nuova donna dello sfortunato e travagliato militare.
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