Regia di James Wan vedi scheda film
Ennesima variante, o se preferite riproposizione, horror delle case infestate, anche se poi l’inghippo non è proprio quello che spesso ci siamo abituati a vedere, che non possiede molte carte buone da giocarsi, ma allo steso tempo quelle che ha se le gioca comunque piuttosto bene.
Josh (Patrick Wilson) e Renai (Rose Byrne) sono in preda a visioni malefiche da quando il loro piccolo Dalton è in un coma apparente e così decidono di trasferirsi convinti che tutto sia colpa della casa dove abitavano da poco.
Ma le cose non migliorano lo stesso, anzi, così si affidano ad una medium che già in passato aveva avuto a che fare con Josh e scopriranno che i problemi derivano direttamente da Dalton.
James Wan è un regista collaudato, bene o male sa come gestire il materiale horrorifico, certo senza inventarsi nulla di eclatante (il primo “Saw” resta un’altra cosa), ma anche sapendo manipolare con mestiere la tensione e l’andamento della vicenda con una certa scaltrezza.
Così in questo, non ricchissimo di inventiva, film abbiamo una discreta cura per i dettagli che riaffiorano (per esempio il passato di Josh, con la mancanza delle sue foto da ragazzino), una veste estetica di discreta fattura (la messa in scena non è lasciata al caso), soprattutto visto il tipo di film, con alcuni rimandi in bianco e nero, e qualche ripresa (anche se potevano essere di più) in grado di generare il contraccolpo improvviso di paura quando non te l’aspetti.
Per il resto i discorsi, e quindi gli spiegoni, sull’altrove convincono solamente in parte, il prefinale lì ambientato ha una buona tensione ed una caratterizzazione niente male, mentre il finale è ovviamente da horror e facilmente intuibile anche se in grado di mettere comunque in soggezione (senza stravolgere).
In sintesi secondo me si tratta di un lavoro più che onesto, composto con buona attenzione alle dinamiche proprie del caso, ma privo di quello slancio necessario per farsi considerare più positivamente.
Più che sufficiente.
Sa ricreare una buona visione d'insieme, ma non è esente da pecche, soprattutto quando dovrebbe fornire quegli anfratti horrorifici indimenticabili che a tutti gli effetti mancano.
Non fornisce quel quid in più, che non avrebbe certamente guastato, ma offre comunque il suo dignitoso contributo.
Ordinata e poco altro, ma va detto che non è chiamata a offrire molto di più, ma quando deve fare la stravolta è all'altezza della situazione.
Sostanzialmente diligente.
A 12 anni è già comparso in "La guerra dei mondi", "Little children", "The next three days", "Iron man 3" e questo "Insidious" (oltre al seguito di prossima uscita).
A buon rendere.
Parte secondaria che delinea con sicurezza.
Pienamente sufficiente.
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