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Il monello

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

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La recensione su Il monello

di tobanis
8 stelle

Film leggendario che mi è piaciuto molto ma ahimè meno del previsto.

Il primo film che vedo per il 1921 è questo. Chaplin è già celeberrimo. Il suo personaggio, il Vagabondo, ha fatto scoppiare da anni una vera e propria mania, negli USA, diventando popolarissimo. Chaplin è già ricchissimo: non benestante, ma proprio ricco sfondato. Tutto quanto fatto finora, però, impallidisce davanti a questo nuovo film, che oggi potremmo dire essere il più iconico, dalla nascita del cinema al 1921, appunto.

Subito un appunto: non fu il film di maggiore successo del 1921, quello fu I quattro cavalieri dell'Apocalisse, film che mise in luce uno sconosciuto, fino ad allora, Rodolfo Valentino.

La versione de Il monello che ho visto è quello più lunga, di 68'. Orbene, la dico subito, che non riesco a trattenermi, dato che non l'avevo mai visto: NON è un capolavoro. Mi spiace, vorrei dire il contrario, ma voglio anche essere sincero. Forse non colgo l'aspetto rivoluzionario che ha, con una nuova definizione dell'attore - bambino, o chissà cos'altro, forse non ho apprezzatto il "sogno paradisiaco" del finale (non si può vedere, c'entra poco col resto, e per me, non funziona, al di là di inevitabili ingenuità).

Capiamoci, Il monello è un gran bel film, per me da 7,5, magari anche da 8. Ma non scomodo un 9, tanto meno il 10 del capolavoro.

La storia è nota: una donna viene cacciata da un Istituto perchè ha avuto un figlio, chissà da chi. Lei è povera e disperata, tanto da abbandonarlo su una macchina di gran lusso, sperando che venga accolto da una famiglia di ricconi. Al riguardo, la presa di posizione di Chaplin (un grande per tante cose, uno dei più grandi) è netta e tutta accanto alla povera donna.

Sfiga vuole che la macchina venga subito rubata: i ladri non sanno che farsene del bimbo e l'abbandonano nei bassifondi. Dove ovviamente bazzica Charlot, il quale, ovviamente, diverrà il suo "padre". Il neonato cresce, diventa un bellissimo bambino, ma un vero delinquente, tale come il padre, e vediamo entrambi spesso in fuga dai gendarmi.

Le vicende proseguono, si arriva al forzato distacco tra padre e figlio (che mi immaginavo più "scena madre", qua sicuramente Chaplin avrebbe potuto calcare più la mano), ma si arriva più avanti anche a un bel finale consolatorio.

E in definitiva la vera scena madre, quella che fa traballare anche i cuori di pietra, avviene prima, esattamente quando la ora ricchissima madre fa beneficienza nei bassifondi e regala qualcosa anche a questo bambino cencioso, al quale è seduta vicinissima, non sapendo chi sia in realtà.

E capiamoci di nuovo. Il film va visto. Chaplin è bravissimo, in questo film, direi in stato di grazia; il bambino è simpatico e "tremendo", tutto il cast e la messa in opera del film è su buoni livelli. Ebbe da subito un grandissimo successo commerciale, di pubblico e di critica; oggi, poi non parliamone. Alcune immagini sono diventate a sua volta iconiche.

Mannaggia, avrei voluto tanto dire che è un capolavoro.

 

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