Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Quali sono state le aberrazioni del femminismo? Prova a raccontarcerlo John Irving, autore del romanzo omonimo sul quale si basa il film di George Roy Hill sceneggiato da Steve Tesich (già autore dell'ottimo All american boys), che travestendo da commedia la storia di T.S.Garp (Robin Williams) rovescia la prospettiva da clima "politicamente corretto" provando a vedere quali danni provocano femminismo e sessuofobia sul maschio. Garp (Robin Williams) nasce dall'unica copula che sua madre Jenny Fields (Glenn Close) ha con un moribondo in ospedale, presso il quale presta servizio da infermiera. La donna lo cresce con apprensione, ne traccia le scelte una volta adulto, paga per lui una prostituta e lo guarda storto se lo pesca con l'occhio concupiscente rivolto a qualche ragazza. La sessuofobia materna si trasforma ben presto in pagliacciata ideologica, con tanto di reclutamento delle frange più estreme del femminismo in una specie di comunità autarchica. Il figlio cresce ribaltando i ruoli in famiglia e trasformandosi nel mammo di casa. Ma per entrambi il destino è segnato: mamma Jenny si spinge troppo oltre e finisce sotto il fuoco di qualche vetero-maschilista in occasione di un comizio. Garp sotto quello di colei che fin dall'infanzia gli aizzava contro il cane, la donna che simboleggia la zitella che maschera l'impossibilità di accesso all'uomo da paludamento ideologico. Un film coraggioso e controcorrente, capace di guardare in modo impopolare e in tempi non sospetti a una delle correnti ideologiche che hanno soffiato più forte e non senza danno nel ventesimo secolo.
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