Regia di Shunji Iwai vedi scheda film
Soggettiva da un treno: vediamo la famiglia di Uzuki Nireno che la sta salutando. E'freddo, il clima è invernale, lei, che ancora non conosciamo ha deciso di frequentare l'universita Musashino di Tokyo per trovare la sua strada. O forse anche per qualche altra ragione che magari scopriremo durante il film.
All'inizio è alle prese col trasloco, il camioncino sembra procedere in mezzo ai fiocchi di neve e invece sono i petali degli alberi in fiore che cadono copiosi.
A Tokyo il clima è decisamente più clemente.
Pazienza se poi nel grazioso nuovo appartamento di Uzuki non c'entra tutto e qualcosa deve essere riportato via, tipo il divano. Va bene così, è la sua nuova casa.
Aprile è il mese in cui comincia l'anno scolastico e l'Università è un brulicare di nuovi studenti. Lei cerca di integrarsi con i nuovi compagni di scuola, si iscrive anche a un corso di pesca ma si nota che è differente da loro e poi alla fatidica domanda sul perchè è venuta a Tokyo per l'università,beh lei pare in imbarazzo e non risponde.
Anche se la vicina di casa all'inizio non le dà confidenza, Uzuki non si perde d'animo, si compra una bicicletta e frequenta assiduamente una libreria perchè appassionata di libri e di fumetti.
Perchè Uzuki Nireno si è iscritta all'universita Musashino di Tokyo?
Alla fine anche questa domanda avrà risposta.
E'oggetto fragile e assai delicato questo prezioso mediometraggio di Shunji Iwai. Un film lieve e delicato che parla di tutte le piccole cose che possono fare grande una vita.
Un sogno, un sentimento, la pervicacia necessaria per coronare le proprie aspirazioni. Quello che all'inizio pare un pesce fuori dell'acqua( anche visivamente Uzuki veste in maniera proprio diversa, più"antica" rispetto ai suoi coetanei, con gonne lunghe e strette e maglioni non proprio "giovanili" ) gradualmente si abitua al nuovo ambiente e riesce ad iniziare ad integrarsi.L'impressione è che coloro che vengono da Hokkaido siano visti come fratelli poveri di campagna rispetto a coloro che abitano a Tokyo.
Eppure la vicina che viene a mangiare il curry da lei o l'assidua frequentazione della libreria possono essere considerati un inizio di vita sociale.
Bellissimo l'incontro sotto la pioggia nella parte finale che spiega finalmente perchè Uzuki si è trasferita a Tokyo: qualcosa che scalda il cuore per tenerezza e speranza.
In April Story praticamente non succede nulla, è un film di sfumature che esalta la poesia che si nasconde nei piccoli gesti.
Ancora una volta emerge il gusto pittorico per l'inquadratura di Shunji Iwai.
Bravissima Takako Matsu nella parte di Uzuki Nireno,recentemente vista nel bellissimo Confessions(Kokuhaku) in cui fa la parte dell'insegnante alla ricerca di vendetta.
Due sguardi diametralmente opposti.
Delicata come tutto il film
bravissima
nella parte di Yamazaki...
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