Regia di Bob Balaban vedi scheda film
Il sodalizio artistico e sentimentale della pittrice Georgia O'Keeffe e del celebre fotografo Alfred Stieglitz attraverso i circa vent'anni del loro matrimonio, tra gli alti e bassi di un rapporto complicato dal carattere estremamente bizzoso ed egocentrico di lui. Da buon appassionato di fotografia, mi sono accostato con grande curiosità a questo biopic di Bob Balaban ma devo confessare di esserne rimasto abbastanza deluso: il film non chiarisce granché della figura della O'Keeffe, limitandosi a realizzare una sorta di "santino" della pittrice, descritta come una moglie devota ed integerrima nonché vittima delle sopraffazioni di un Alfred Stieglitz, che, al contrario, esce dalla pellicola come una specie di odioso mostro, infantile, narcisista e manipolatore... francamente non sono un biografo dei due personaggi, ma faccio fatica a credere che la realtà delle cose sia stata così manichea. Bisogna anche considerare che il film affronta solo pochi anni della vita dei due protagonisti e questo non contribuisce a fare luce sui loro caratteri e sulle loro personalità, umane ed artistiche: la O'Keeffe, peraltro, è morta quasi centenaria e la sua vita si è svolta per larghissima parte a prescindere dal suo rapporto con Stieglitz del quale, allo stesso modo, nella pellicola di Balaban vengono totalmente taciuti i primi cinquant'anni abbondanti di vita, stracolmi di eventi fondamentali per l'evoluzione della storia della fotografia. Alla fine resta ben poco: un tetro biopic, elegante e ben recitato (bravissimi Jeremy Irons e Joan Allen) ma che non spiega, non chiarisce, non racconta due artisti ma tenta solo di sviscerare la complessità di un rapporto marito-moglie che assume le connotazioni di un rapporto padre (padrone)-figlia e che culmina nella ribellione e nella emancipazione di lei... per quanto mi riguarda troppo poco: voto mediocre.
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