Regia di Raoul Ruiz vedi scheda film
Certamente questo film ha di base il concetto del cinema di Cassavetes, ci riesce? Diciamo che è falsamente criptico e di conseguenza cade nel tranello che il regista stesso aveva congegnato. Io amo il cinema di Cassavetes, ma certamente con questo autore si gioca a carte scoperte e con un cinema documentaristico dell'anima, si approfondisce lo sguardo verso un'umanità di tutti i giorni, che noi affrontiamo distrattamente, Ruiz tenta la carta, ma il gioco riesce solo in parte e rimane, forse, un po' la scimmiottatura di una grande maestro. Diciamo che però del cinema di Ruiz, che non sempre ho apprezzato, troppo artificialmente artefatto, questo esempio rimane come un documento inconsapevole di un momento particolare delle storia cilena, che fra qualche anno entrerà nel baratro del regime, e quindi una piccola istantanea su una società in crisi.
Non c'è una storia
Un film ed un autore abbastanza sopravvalutato
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