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The Lincoln Lawyer

Regia di Brad Furman vedi scheda film

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La recensione su The Lincoln Lawyer

di alan smithee
6 stelle

Di thriller legal-processuali ne e' piena la storia del cinema. E senza scomodare capolavori insuperabili, inavvicinabili come "Testimone d'accusa" di Billy Wilder, basterebbe un solido titolo anni '80, il coinvolgente e mozzafiato "Doppio taglio" del compianto bravo regista Richard Marquand con l'accoppiata strepitosa Glenn Close/Jeff Bridges per rendere inutili o almeno completamente apatiche le decine e decine di titoli affini che ogni anno saltano fuori dai listini delle piu' prestigiose case produttrici. Era il 1985 e quel film mi avvinse e strego' a tal punto che lo rividi due volte a scadenza ravvicinata al cinema ed in seguito pure in tv. Questa pellicola di Brad Furman invece, passa un po' via come un innocua corrente di brezza leggera. Si fa sentire ogni tanto per qualche sbuffo improvviso, ma poi ci si abitua presto alla medieta' e alla scarsa plausibilita' della trama per poter venir scossi da brividi di sincera attrazione. Un giovane, rampante e cinico avvocato che riesce a districarsi molto bene tra le maglie di una legge  che vive di lobbies e conoscenze altolocate, finisce per difendere un ragazzo di famiglia ricchissima accusato del tentato omicidio di una giovane prostituta. Come di consueto il bel giovanotto inquisito, dalla faccia d'angelo, impiega poco tempo a mostrare il suo vero lato perverso e la sua posizione, la sua ricchezza e un'etica professionale che impone all'avvocato la riservatezza quasi fosse un prete, garantiscono al colpevole, anche assassino per giunta, di scampare quasi fino alla fine al tormentato processo che lo vedra' coinvolto. Colpi di scena dosati tutto sommato sapientemente, una regia che sa almeno scegliere tre dei piu' glamour attori in circolazione per presentarceli quasi in rassegna (difesa-McConaghey, accusa-Josh Lucas e accusato-Ryan Philippe) come una vetrina in allestimento, altri attori spesso straordinari (Macy e la Tomei su tutti) che arricchiscono un cast davvero importante e da budget imponente. Tutto cio' a scapito di una ordinarieta' che non puo' che lasciarci con l'amaro in bocca se si pensa appunto a buoni prodotti commerciali piu' ispirati come l'accennato e ormai un po' datato Doppio taglio, ma che d'altro canto segnala il film anche per una dignitosa medieta' che lo eleva a (dis)onesto prodotto di puro, innocuo e furbo intrattenimento.

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