Regia di Brad Furman vedi scheda film
A Los Angeles l’avvocato Mike Haller ha deciso di difendere piccoli spacciatori e persone molto poco raccomandabili. Un genere di clientela che però gli consente guadagni facili e continui. All’uscita da un’udienza viene avvicinato dalla famiglia Roulet, che desidera sottoporgli il caso di Louis, il primogenito, accusato di stupro.
Brad Furman, alla sua seconda prova in qualità di regista, entra in punta di piedi in una pellicola decisamente poco in vista e purtroppo mai uscita nella nostra penisola, prendendo in itinere il posto di Tommy Lee Jones e sostituendolo dietro la macchina da presa. Il risultato un thriller mozzafiato che richiama le atmosfere dipinte in precedenza da Ed Norton in “Schegge di Paura” (Primal Fear - 1996) aggiungendovi la vita di un McConoughey, nei panni dell’apparentemente dissoluto Mike Haller, avvocato non certo alle prime armi ma nemmeno in grado di saper difendere e distinguere i ‘giusti’ dai ‘cattivi’. Prima dell’arrivo di un Ryanne “Louis Roulet” Phillippe, dimenticato forse troppo velocemente dal cinema di cassetta a beneficio di attori decisamente meno espressivi. Per l’avvocato Haller tutto quel che conta è l’importo delle proprie parcelle, non importa compilate a favore di chi. Dopo l’incontro con la famiglia Roulet al contrario anche la scala di valori di questo Yuppies forense cambierà drasticamente regalando allo spettatore un thriller ingiustamente passato in sordina e al cast intero una prova di tutto riguardo, a partire dai due protagonisti sino agli ultimi validi comprimari. Tratto dal romanzo omonimo di Michael Connelly e che è stato recentemente trasformato in una serie che sta scalando le classifiche Netflix, da vedere se adorate i Legal thriller ma anche se apprezzate gli intrecci polizieschi che richiamano i procedural alla 87° Distretto di EdMacBain.
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