Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
L'Apocalisse prossima ventura si nasconde nelle fobie di Curtis LaForche (Shannon, al quale risultano particolarmente congeniali i ruoli da psicopatico, come già in Revolutionary Road e My Son, My Son, What Have Ye Done), buon padre di famiglia e operaio specializzato che improvvisamente si convince che un tornado si abbatterà nella zona dell'Ohio dove abita portando via tutto. Per questo decide di investire ogni sua risorsa per risistemare il rifugio anti-tornado antistante la casa, perdendo l'opportunità dell'assicurazione sanitaria per ottenere un apparecchio acustico per la figlia sorda, poi il lavoro e infine anche gli amici, dopo essersi autodiagnosticato la schizofrenia. Ma ha davvero torto?
Il secondo film di Jeff Nichols contiene forti significati allegorici: la paura della minaccia dal cielo, ormai incardinata nell'inconscio collettivo degli americani dopo l'11 settembre; il timore della crisi economica e dei suoi effetti distruttivi; lo sfaldamento dei valori tradizionali. Per quanto Michael Shannon ci metta una forte presenza scenica e gli effetti speciali, dosati con parsimonia, rendano tangibile la follia del protagonista, il film rimane irrisolto, con un tocco à la Shamalyan incerto tra apologo sociale e thriller psicologico, servito da un ritmo assolutamente monocorde e da atmosfere rarefatte che sembrano cercare il tocco autoriale a tutti i costi.
Grand Prix 'Semaine de la Critique' a Cannes 2011. Ha inoltre ottenuto il premio Fipresci come miglior film nelle sezioni collaterali.
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