Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film
E' un film problematico e senza messaggio: vuole solo fotografare una realtà che si presta a molte interpretazioni senza fornirne nessuna. E' anche una pellicola di argomento giovanile recitata quasi solo da ragazze, ma non è giovanilistica. Non strizza cioè l'occhio agli adolescenti, che non sono neppure il pubblico a cui punta. Certo poi, i giovani lo guarderanno con più partecipazione.
Per il resto, è un film girato e recitato bene, con una buone inquadrature, che testimoniano un concetto di regia e un'attenzione nella scelta degli sfondi degli scenari. Questi sono piuttosto anonimi e squallidi, ampi ma spogli, e nell'insieme piuttosto grigi: quelli di una cittadina di provincia qualunque dove è veramente avvenuto il fatto raccontato.
Non è poi un film sulla gravidanza, o sull'aborto, o ancora sui bambini. Secondo la mia interpretazione, le ragazze si fanno mettere incinte unicamente come atto di protesta e di ribellione verso il mondo degli adulti, che non le capiscono e con cui non hanno dialogo. Siccome la gravidanza a quell'età è vista da genitori e insegnanti come fumo negli occhi, ecco allora, si fanno mettere incinte per sfida e affronto. E' vero poi che il film dedica una certa attenzione al fenomeno della crescita del bambino nel grembo, prodigio che commuove anche le accigliate e ribelli adolescenti protagoniste. Tuttavia, sia i nascituri che lo stesso concetto di maternità passano in secondo piano rispetto al sentimento di ribellione. L'iniziatrice del gruppo rimane infatti stupita e impaurita quando vede per la prima volta suo figlio nell'ecografia; sembra non averci mai pensato prima. Oltre a ciò, quasi tutte fumano anche spinelli e tengono comportamenti almeno sconsigliabili a una donna incinta. La stessa figura dell'uomo appare molto svilita in questo contesto, perché sembra un toro da monta da usare una volta per ingravidarsi, e poi ciao.
A monte di tutto, c'è una generazione di figlie in crisi, con genitori che pensano solo a farle mangiare, studiare, e farsi una posizione. Nella loro vita non c'è altro. Con queste poche prospettive e l'energia tipica della gioventù è comprensibile che qualcuna non ci stia e cerchi confusamente e sbagliando qualcosa di più. Gli adulti, inoltre, hanno i loro problemi e i loro conti in sospeso di quando avevano la stessa età delle ragazze...
In generale mi sembra un'opera valida, non frivola, non femminista, e girata con consapevolezza.
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