Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film
In Italia, ammetterete, non ci si annoia mai. Una “commissione censura” ministeriale (complimenti, bel nome) ha deciso proprio l’8 marzo di vietare questo film ai minori di 14 anni, ma addirittura si era discusso di un divieto ai 18. Mentre scriviamo non sono noti i verbali della commissione, all’origine della decisione ci sarebbe però una sequenza, quella delle ragazze che fumano hashish sulla spiaggia, e il presunto rischio di emulazione da parte di un pubblico psicologicamente debole. 17 ragazze racconta, infatti, di un gruppo di 16enni bretoni che decidono di restare incinte tutte assieme. Si ispira a un fatto realmente accaduto che le sorelle cineaste Delphine e Muriel Coulin hanno elaborato alla luce fredda della provincia nordica, con una squadra di giovani attrici davvero eccezionali, tra le quali Louise Grinberg (Camille), scoperta da Laurent Cantet (ispiratore del film anche per certe leggerezze di stile) ai tempi di La classe. Entre les murs, e la più piccola di casa Garrel, Esther (Flavie). Un film di donne, fatto da donne, dove i maschi sono per buona parte della storia “funzioni biologiche”. Al centro, invece, adolescenti diversamente inquiete che decidono di fare gruppo e affrontano le urgenze della maturità con un atto di consapevolezza “corporea” estremamente politico. Provocazione? Leggerezza? Rivoluzione? Incoscienza? Ogni termine offre una diversa chiave di lettura ai risvolti del film, che forse proprio qui dimostra una sua fragilità di scrittura perché evita la radicalità e sceglie una facile scappatoia narrativa (l’incidente di Camille) per tirare le fila della vicenda, vanificare il sogno collettivo della “comune” e riportare tutto alle inevitabili esigenze della realtà. Chi conosce il cinema di Claire Simon sa che altre strade per raccontare simili storie sono possibili, e abbiamo il sospetto che le prime a conoscerlo siano proprio le due registe, le quali, con la falsa gravidanza di Florence, citano forse Sinon, oui (1997), uno dei suoi migliori titoli. Comunque, dopo la decisione della “commissione censura” 17 ragazze va difeso senza se e senza ma. Fortemente consigliato a chi organizza cineforum e rassegne perché nel caso di un film del genere «sì, il dibattito sì».
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