Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film
Sgombrata l'idea che l'oggetto del film non sia realistico (in quanto preso da fatti di cronaca), si deve notare che le registe raccontano in maniera fredda e, appunto, cronachistica, una presunta presa di coscienza di alcune adolescenti che, per spirito d'emulazione di una loro coetanea, restano incinte tutte (o quasi) allo stesso tempo. Il racconto è prosaico, sebbene le due autrici tentino di incastonare la storia tra due accenni ad una misteriosa invasione di coccinelle, che, come i misteriosi Hyksos, com'erano venute se ne andarono proprio quell'anno. Seri dubbi suscita la lettura secondo la quale si sarebbe di fronte ad una presa di coscienza protofemminista, perché, lungi dall'apprezzare le ragioni stantìe portate avanti dagli "adulti", quella delle ragazzine somiglia più a un colpo di testa che a una scelta davvero consapevole. Ed anche ad una decisione molto egoista («avrò qualcuno che mi amerà incondizionatamente per tutta la vita»), forse dettata dall'insipienza dei maschi di questa parte di Bretagna bella ma inerte, i quali, con l'eccezione del fratello della protagonista (che pensa che, con le scelte fatte, sia lui che la sorella abbiano bruciato le tappe e saltato la parte più bella della gioventù) ci fanno una pessima figura.
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