Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film
non c'è veramente niente da fare in città. ci si annoia tremendamente e se non fosse per il sabato.... da una gravidanza non voluta e scoperta per caso in una visita nell'infermeria scolastica, scatta l'atto di ribellione di un gruppo di ragazze che trainate e trascinate dalla leader camille, vogliono ergere la gravidanza ad atto di ribellione. un atto contro un microcosmo che non concede nulla(la città in cui vivono, un orrida città marittima fatta di mare color acciaio e tremendi palazzoni formicai)e anche contro i genitori, colpevoli di essere genitori. camille e le sue quattro amiche del cuore, sfidano le convenzioni e la società decidendo di usare i propri corpi, come arma per punirli per non esserci, per essere capaci di aver paura di invecchiare, per paura di non arrivare alla fine del mese. colpe che in effetti molti più giovani, troveranno nei rispettivi genitori, in dosi massicce dal 2008(anno del curioso accadimento) ad oggi. il film mette in mostra una ragazzina, camille, che insieme alle sue amiche sogna di mettere su una specie di comune dove ognuna aiuterà l'altra in un microcosmo utopistico, dove ad averla vinta sono i sogni e le belle speranze di una manciata di ragazzine che vuole disperatamente uscire da quella mmerda ma che forse ha già paura di non riuscire a fare. salvo poi ritrovarsi esattamente nello stesso posto con solo una carrozzina in più. giovani, con la scuola da finire e magari una piccola bocca in più da sfamare, che avrebbe potuto benissimo aspettare ad arrivare, la voce sul finale dice che a 17 anni non sai bene quello che vuoi e che magari sei un pò sciocchina. un certo prurito alle mani camille l'ha fatto venire fin da subito con quella sua arietta da bellona che deve farla pagare al "tom" dell'estate prima che l'ha inguaiata, ma quando l'atto di ribellione mette in pericolo anche la vita di una ragazzina che sembra ancora una bambina e si risolve solo nel bighellonare tutto il giorno spostandosi da un posto di merda ad un altro fumando sigarette e canne a tutto spiano vien proprio voglia di dirle: "cresci bella e impara ad accettare i no". il film delle sorelle coulin mi sembra un pò il solito filmetto d'essai pompato ad arte che lascia un pò basiti, poichè se è vero e sacrosanto "il dibattito si, il dibattito no" come scriveva il recensore di filmtv, è anche vero che se le ragazzine dalla loro avevano la sacrosanta legge dalla loro parte che vietava ai genitori di farle abortire, è stato un pò un giochetto sadico, dove poter gestire il proprio corpo a volte può voler dire mettere al mondo dei figli solo perchè il proprio corpo è in grado di farlo. c'è dell'altro e magari a 17 anni ci vuole ancora un pò di anni per impararlo, questo altro.
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