Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film
TFF 2011 - Concorso. Opera prima e prima opera al concorso. Diretta da due giovani sorelle bretoni, il film e' stato elaborato sulla base di una notizia di cronaca vera risalente al 2008 su un fatto molto singolare avvenuto in Canada. Le registe hanno trasposto la medesima vicenda nella propria citta' natale, Loriant, cittadina portuale in Bretagna che per affinita' geografica, demografica ed economica non altera, a loro avviso, le caratteristiche della vicenda vera.
Una bellissima liceale sedicenne resta casualmente incinta dopo una notte d'amore un po' incauto con un coetaneo. Rivela il suo stato con naturalezza alle piu' care amiche ma la voce presto si sparge in tutto il liceo molto prima che a casa propria. Nel raccontare il proprio progetto di maternita', la propria sfida verso un sistema che non potrebbe capire o tollerare un simile gesto, la ragazza inconsapevolmente crea nelle amiche un desiderio di emulazione irrefrenabile. Risultato? nel giro di poche settimane altre sedici ragazze si ritrovano in stato interessante.
La scuola, i professori, i genitori sono sgomenti e si interrogano, si disperano (genitori soprattutto), litigano e propongono soluzioni che si rivelano di scarsa concretezza in quel contesto. Le ragazze sfidano le convenzioni e pensano pure di andare a vivere assieme per aiutarsi e sostenersi a vicenda.
Passano i mesi e, dopo un serio incidente che compromette una nascita, le altre gravidanze vengono portate a termine ma nei limiti circoscritti di ogni singola individualita' familiare, mentre i progetti di una comune di giovani ragazze madri abortisce in seguito al dramma singolo sopra accennato. E cosi', come per l'invasione improvvisa di coccinelle che quella estate cosi' strana si abbatte' sulle coste bretoni, anche della vicenda delle madri sedicenni non si parlo' piu' ma rimase confinata nel privato delle singole giovani madri, che comunque riuscirono a portare a termine gli studi.
Ben diretto, efficacemente interpretato da diciassette belle ragazze esordienti, questa interessante e drammatica opera prima evita facili sentimentalismi e si distingue per un approccio diretto e schietto che fa iniziare bene la rassegna piu' importante del festival.
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