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17 ragazze

Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin vedi scheda film

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La recensione su 17 ragazze

di bradipo68
8 stelle


Una voglia matta, infantile oserei dire di avere tutto e subito, la voglia di crescere troppo in fretta e la fine anticipata di un percorso formativo in un vago sentimento di vicinanza ,un bisogno di sentirsi amate incondizionatamente e quindi la necessità di ridiscutere il rapporto genitori/figli  un sogno di stare assieme tutta la vita in una sorta di comune hippy in cui si allevano collettivamente bambini.
Questo e molto altro è 17 ragazze film protofemminista in ritardo di un trentennio almeno , ambientato in una disumanizzante cittadina caserma adagiata pigramente sulla ruvida costa bretone stavolta ben lontana dagli stereotipi da cartolina.
La ribellione all'urlo " L'utero è mio e me lo gestico come voglio io" passa subito dalla teoria ai fatti con uno spargersi di gravidanze (in) desiderate all'interno della stessa scuola, frutto di un accordo programmatico tra amiche che arrivano anche a pagare i maschietti utilizzandone solo la parte di loro che le interessa, il seme.
Non fanno una bella figura gli adolescenti di sesso maschile in questo film: puri complementi d'arredamento non pensanti,usati come mera attrezzatura sessuale, non c'è un personaggio tra di loro che sia delineato in maniera positiva.
Così come è assente il mondo dei genitori che nel migliore dei casi alla notizia del futuro, imminente arrivo di un pargolo, non sanno dove sbattere la testa. Per non parlare di quelli che reagiscono in maniera decisamente violenta confermando di nuovo la tesi che genitori e figli vivono in due differenti compartimenti stagni, vasi non comunicanti tra di loro.
Si rivela inadeguata anche l'istituzione scolastica che si accorge troppo tardi di quello che sta succedendo.Alla moltiplicazione delle  gravidanze si risponde con filmini didattici (di che poi, visto che le donzelle sembrano già sapere tutto) e con un diffuso senso di impotenza contro una decisione inappellabile anche per via legale.
Vige il principio dell'autodeterminazione, non è possibile fare imposizioni in un campo eticamente così delicato.
In realtà 17 ragazze è anche la storia di un'illusione, di un sogno che si infrange all'alba di una nuova vita perchè è inevitabile che il tempo divarichi strade e i destini di ognuno si facciano divergenti. Per non parlare di scherzi del fato che hanno il sapore acre della beffa.
Basato su una storia vera accaduta in un liceo americano ( è la prima volta che gli americani non arrivano primi su una storia ad alto potenziale cinematografico) il film di Delphine e Muriel Coulin è un riuscito spaccato generazionale che conferisce dignità a queste adolescenti con un'idea meravigliosa in testa. Forse anche troppa, in questo probabilmente le figure di queste adolescenti sono state idealizzate oltre la loro valenza, perchè a leggere le cronache di quel liceo americano pare che questa voglia improvvisa di gravidanza collettiva sia scaturita da un amore appassionato per il film Juno di Jason Reitman , ritratto della gravidanza eccessivamente cool di un'adolescente intelligente e sbarazzina, un'intrigante Ellen Page.
Quindi non rigurgiti di veterofemminismo ma semplicemente ansia di emulazione.
E già con questo diminuisce la poesia che sta alla base di questo film.
Il cast è formato dai bei volti e comunque i personaggi sono vivi , vibranti nonostante possa risultare sospetta per qualcuno questa insopprimibile ansia di cambiare il mondo  con questo gesto di "rottura"  che proietta direttamente nel mondo degli adulti queste adolescenti con troppa ansia di sentirsi grandi.
(bradipofilms.blogspot.com)

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