Un gruppo di studenti dell'università di Oxford si ritrova coinvolto in una ricerca che li porta a indagare sulla genesi delle opere attribuite a William Shakespeare, immergendosi negli intrighi dell’Inghilterra del XVII secolo, quando la corte della sovrana Elisabetta I (Vanessa Redgrave) era circondata da individui che coltivavano sentimenti diversi nei confronti della regina, discendente della dinastia dei Tudor. C’era chi – come il conte di Essex, Robert Devereux, amante della donna pronto a divenire re in qualsiasi momento – avrebbe voluto che Elisabetta I abbandonasse il trono e c’era chi, invece, avrebbe fatto di tutto per allietare le serate della sovrana con poesie e drammi come il conte di Oxford, Edward De Vere (Rhys Ifans), cresciuto da William Cecil (David Thewlis), primo consigliere della regina.
Note
Le apocalissi del cinema di Emmerich stavolta si orientano verso il passato, in una Londra spettrale filmata però come se fosse la New York di Independence Day.Il teatro doveva essere il punto di forza di Anonymous invece è il luogo alla Emmerich dove deve prevalere l’istinto della sopravvivenza. Non c’è interazione tra rappresentazione e pubblico, in un cineasta dove l’idea di spettacolo è terribilmente uniforme. Nelle intenzioni il film del grande salto, in realtà un’opera anonima.
Anche se non sono certamente un amante dei drammi in costume, questa rappresentazione mi ha coinvolto molto. Gli intrecci si susseguono e non sono fini a se stesso, gli attori convincono senza accezione alcuna.
MOLTO RUMORE PER NULLA
Destino dei padri fondatori della letteratura, a partire da Omero, è quello di diventare “anonimi” rispetto alle loro opere, nella quali trovano riflesso epoche e civiltà intere: le tracce dell’autore dell’”Odissea”, ammesso che di uno solo si tratti, si sono perse nella notte dei tempi, la questione dell’identità di Shakespeare è meno problematica.… leggi tutto
Roland Emmerich abbandona il genere catastrofico (ma non temete miei prodi, è in arrivo “White House down”) e realizza un film tutto sommato interessante che sfrutta un buon tema di partenza (chi era davvero William Shakespeare?) inserito in un ambiente/periodo storico che offre tante possibilità di racconto.
Nell’Inghilterra di Elisabetta I (Vanessa Redgrave) la corte è in subbuglio,… leggi tutto
“Anonymous” (id., 2011), film di Roland Emmerich (quattordicesima pellicola) che si infila nell’escursus (quasi) storico abbandonando (per ora) catastrofismi vari e pericoli a dismisura.
Un lungometraggio costruito e ricostruito con arguzia, intensità e intrigo; un Emmerich che non t’aspetti e che vira verso un racconto con stereotipi lontani e un resoconto teatrale molto indovinato.… leggi tutto
Povero Emmerich (in senso metaforico ovviamente, non certo materiale visti i guadagni ottenuti con i suoi disaster-movie) così “bistrattato”, perché si è “arrisicato” a fare un film non corrispondente (secondo alcuni!) ai suoi canoni! Ma su via signori: forse ha realizzato il film migliore della sua carriera! Ha messo in scena il vero protagonista: il…
I Tudor, famiglia di origine gallese che diede il nome a una dinastia di sovrani che governò l'Inghilterra dal 1485 al 1603. Fra questi, Enrico VIII e Elisabetta I furono certamente i più noti.
Dopo un inizio compassato e forse un po troppo "complesso" per il filmettino che è, si riesce ad entrare nella storia vera e propria e tutto cambia colore. si segue con l'intreccio con un certo interesse ma la qualità è bassa. belle immagini, costumi e scenografie ma credo che il difetto più grande sia nella sceneggiatura. un film simile deve partire da…
Qualche singola scena non è male, ma l'insieme non funziona affatto. Il film prende numerosi eventi e personaggi dell'epoca piuttosto comunemente conosciuti, li mischia alle opere di Shakespeare, a leggende e a fantasiose teorie di vario genere e cerca di riunirli in una sorta di collage con poco senso. Il tutto viene ulteriormente complicato da salti temporali gestiti maldestramente.…
C'è chi è affetto da ospressiofilia, chi da efefilia, chi da furnifilia, io temo di essere stato colpito dalla bardofilia, che è l'attrazione per l'opera di Shakespeare e, nella fattispecie, per tutti i film che ne parlano. Anche se lo fanno male. Che poi, tanto malaccio questo film non è. Le interpretazioni sono inappuntabili, alcune di queste toccano apici non comuni, come quella…
Roland Emmerich abbandona il genere catastrofico (ma non temete miei prodi, è in arrivo “White House down”) e realizza un film tutto sommato interessante che sfrutta un buon tema di partenza (chi era davvero William Shakespeare?) inserito in un ambiente/periodo storico che offre tante possibilità di racconto.
Nell’Inghilterra di Elisabetta I (Vanessa Redgrave) la corte è in subbuglio,…
Questa volta la recensione di film.tv è assolutamente fuorviante. Il film, ancorché non perfetto, è assolutamente interessante: non solo l'ipotesi "oxfordiana" (secondo cui il vero Shakespeare sarebbe stato in realtà il duca di Oxford) è suggestiva, ma anche il tentativo di intrecciare arte e politica del tempo è ambizioso. Talvolta troppo ambizioso, ma s tratta comunque di una scelta…
OPINIONE IN MINIATURA Per una volta che Emmerich si allontana dal genere catastrofico, non è mia intenzione stroncarlo per partito preso. Sicuramente il voler riscrivere il mito di Shakespeare rimane materiale ambizioso, un po' troppo intenso e stratificato per le macchinazioni narrative ed i folli complotti reali messi qui in scena ma ad "Anonymous" va perlomeno riconosciuto il merito di…
Un film ben fatto e ben recitato e non certo, quindi, un film da una sola stella. E' incredibile come certi critici si ostinino a ritenersi superiori alla propria mediocrità, assegnando giudizi iniqui a opere che, fosse anche solo per l'impegno profuso, le scenografie maestose e le ottime interpretazioni, non possono avere meno di tre stelle e da li partire con il giudizio. Un solo esempio che…
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Commenti (4) vedi tutti
Un polpettone privo di emozione o tensione.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiEmmerich ha messo in scena il vero protagonista: il “teatro”.
leggi la recensione completa di vjarkivSarebbe stato un film certamente interessante se la noia in alcuni tratti non avesse preso il sopravvento.La colpa e' che dura troppo.
commento di Quentin99Anche se non sono certamente un amante dei drammi in costume, questa rappresentazione mi ha coinvolto molto. Gli intrecci si susseguono e non sono fini a se stesso, gli attori convincono senza accezione alcuna.
commento di negro