Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Con Jazz band Avati gira un film che più 'alla Avati' non si potrebbe. Le atmosfere provinciali della Bologna degli anni '50, l'amore sconfinato per la musica (non solo il jazz, che pure è al centro della pellicola), l'intreccio confusionario delle grandi speranze, delle piccole esperienze, delle gioie e delusioni che caratterizzano le vite di personaggi popolari, umani, ricchi di pregi e di difetti: tutto questo è il cinema di Pupi Avati, mai autoreferenziale quanto in questa occasione. Perchè nella Doctor Dixie Jazz Band (originariamente chiamata Superior Magistratus Ragtime Band, quando si formò per mano di un gruppetto di studenti universitari) suonò anche lui, clarinettista alle prime armi, così come ne fecero parte elementi poi divenuti musicisti a tutti gli effetti (e che effetti!) come Lucio Dalla e Henghel Gualdi. Gualdi peraltro presta al film il suo celeberrimo brano intitolato Jazz band (che poi diverrà sigla di chiusura di 90esimo minuto); a chiudere il cerchio 'avatiano' della faccenda, fra i protagonisti troviamo i due volti da sempre favoriti del regista: Gianni Cavina e Carlo Delle Piane, ma anche Lino Capolicchio e Bob Tonelli, già utilizzato da Avati nei suoi primi due film (Thomas e Balsamus). Sceneggiatura scritta dal regista insieme al fratello Antonio, a Gianni Cavina e a Maurizio Costanzo, in quegli anni assiduo frequentatore di Cinecittà. Jazz band è una pellicola dalla durata sconfinata (quattro ore complessive, per un totale di tre episodi da un'ora e venti ciascuno) realizzata per la Rai; trasuda nostalgia, sincera melomania e piacere vivo per l'affabulazione, per il gusto - fine a sè stesso - di raccontare aneddoti. 6/10
Nella Bologna degli anni '50 la Doctor Dixie Jazz Band nasce, cambia qualche componente, consolida la formazione e il repertorio e cerca di raggiungere la notorietà.
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