Regia di Matthew Vaughn vedi scheda film
Polonia, 1944, in un campo di concentramento facciamo la conoscenza di Erik (Bill Bilner da bambino e poi Michael Fassbender da adulto), giovane ebreo a cui Schmidt, accortosi dei suoi poteri cinetici, ucciderà la madre perché non in grado di metterli in atto. L'azione si sposta negli USA dove un ragazzino telepate, Charles (Laurence Belcher e poi James McAvoy), incontra nella sua abitazione una coetanea, Raven (Morgan Lily - Jennifer Lawrence e, in una sequenza, Rebecca Romijn), che assume forme diverse, e decide di ospitarla.
Gli anni passano e ci si ritrova catapultati nel 1962, ai tempi della crisi missilistica di Cuba e tutti i personaggi sin qui citati, con l'aggiunta di tanti altri, avranno un ruolo di primo piano nella vicenda che rischiò di scatenare la III Guerra Mondiale.
'X-Men - L'inizio', come capita per molte altre saghe hollywoodiane, è il prequel dei primi episodi della saga dei supereroi della Marvel, che al cinema sono stati ri-creati dalla fervida fantasia di Bryan Singer, che ha diretto e scritto i primi due capitoli, accreditato in questo progetto in veste di co-produttore e co-autore del soggetto, affidando la regia a Matthew Vaughn, autore inglese con al suo attivo il satirico 'Kick-Ass', che rileggeva con sapiente tocco ironico la figura del supereroe, che qui deve però frenare il suo estro, mettendolo completamente al servizio di una storia impostata in modo serioso, riducendo gli inserti ironici all'osso - l'incontro di Wolverine (Hugh Jackman) con il duo Erik e Xavier in un bar con lui che li manda 'serenamente' a quel paese - improntando il tutto sulla commistione tra il filone supereroico, con una spy story ambientata in piena Guerra Fredda
Gran lavoro di scavo psicologico e di presentazione dei variegati personaggi che formano l'universo degli X-Men, con esplorazione di vite, loro motivazioni personali, che porteranno alla creazione da un lato della scuola di Xavier e dall'altro alla rottura tra lui e Magneto, intreccio - con ovvia sospensione dell'incredulità - plausibile, con scene molto ben dirette, un cattivo coi fiocchi e un unico difetto nella estrema durata della pellicola, che sfora abbondantemente le due ore.
Bravi gli interpreti in blocco, con il trio Fassbender - McAvoy - Lawrence che primeggia, al pari di Kevin Bacon, dall'alto della sua 'esperienza' consolidata negli anni in ruoli da villain.
Tra i migliori della saga.
Voto: 7,5.
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