Regia di Thomas Bezucha vedi scheda film
Tranne per l’ebbrezza di Un’ottima annata di Ridley Scott o il set distrutto di
La Pantera Rosa 2 di Zwart sono rari i viaggi in Europa riusciti da parte della commedia statunitense. Anche Monte Carlo non fa eccezione. Tre ragazze americane riescono finalmente a organizzare un viaggio a Parigi, ma la vacanza si rivela un disastro fino a quando una di loro, Grace, viene scambiata per una giovane ereditiera e le tre si ritrovano così negli ambienti più esclusivi del Principato di Monaco. Tratto dal romanzo Headhunters di Jules Bass, dove le protagoniste erano amiche più adulte (per l’adattamento cinematografico si era pensato inizialmente a Julia Roberts e Nicole Kidman, qui tra i produttori), il film cattura luci nella notte, viste panoramiche per ricreare quell’artificioso stupore e quel clima da fiaba da vecchia commedia hollywoodiana, con porte girevoli d’hotel, conflitti tra ereditiere e cenerentole, canzoni di Mika che danno isterici cambi di marcia e frammenti nostalgici alla Grace Kelly e Cary Grant di Caccia al ladro. Bezucha smarrisce complicità e contrasti familiari, più accesi nel suo precedente La neve nel cuore, cerca le atmosfere teenager da Disney Channel (Selena Gomez, anche popolare cantante, viene dalla serie Tv I maghi di Waverly) anche se poi va a finire dalle parti di Sex and the City. E di Andie MacDowell si perdono subito le tracce.
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