Regia di Bo Zenga vedi scheda film
In Asia è conosciuto anche come Scary Movie 5, ma il paragone con certi tristi sequel apocrifi figli degli anni 80 è un lusso. In Italia esce con il titolo Horror Movie, sull’onda delle pellicole della premiata (al botteghino) e perniciosa ditta Friedberg /Seltzer (responsabile di Hot Movie, Epic Movie, Disaster Movie e via parodiando). Assortite miserie di marketing per vendere un film che ha bisogno di dirsi esplicitamente parodico (in un cartello che segue il titolo) per dare un senso alla funerea accozzaglia di doppi sensi e calembour su cui si fonda. Il concept è ben riassunto nel titolo originale, Stan Helsing: calderone di giochi di parole sterili, semplicemente stupidi (il demenziale è un’altra cosa, decisamente più alta) che usa la medesima strategia nell’approccio al genere, variando i termini del vocabolario storico dell’horror con superficialità e predilezione per la genitalità più patetica e vacua, senza riuscire a produrre una sola risata, figuriamoci la metariflessione che ogni parodia porta necessariamente con sé. Fuori tempo massimo: perché segue i già superflui Scary Movie e Shriek. Hai impegni per venerdì 17?, perché è datato 2009 e il suo immaginario è fermo quasi interamente al decennio precedente, perché la gara verso il grado zero del comico è già stata vinta dal duo sopracitato. Noia sovrana e nota di demerito alla capacità di farsi carico dei peggiori vizi di rappresentazione di genere ed etnia, per bassezza intellettuale, non certo per intento provocatorio.
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