Regia di Glenn Ficarra, John Requa vedi scheda film
Afflitto da eccesso di monogamia (sua moglie, conosciuta ai tempi del liceo, è l'unica donna con cui è stato), il quarantenne Cal Weaver (Carell) si è trasformato in un marito noioso e prevedibile. La consorte (Moore) lo tradisce con un collega (Bacon) e vuole il divorzio, lui affoga di conseguenza i dispiaceri nell'alcol servito in un locale dove conosce Jacob (Gosling), seduttore incallito che gli svela i trucchi del "mestiere". Ma Cal ha un solo chiodo fisso - sua moglie - come d'altronde suo figlio e la baby sitter, e a poco serve la trafila di incontri ravvicinati sul materasso che inanella in pochissimo tempo.
Ficarra e Requa, già autori di commedie leggerissime come Colpo di fulmine, impacchettano un messaggio elementare: che l'amore, lo dice anche il titolo, è stupido e capriccioso. Elementare il messaggio, ma elementare anche lo svolgimento, che però ha dalla sua un buon ritmo, qualche indovinata situazione da commedia degli equivoci e un tredicenne (Bobo) che è ingrediente essenziale della messa in scena. Peccato per il naufragio nell'alto mare del familismo più becero in un finale tutto da dimenticare nel quale si celebra ovviamente l'elisir di lunga vita della famiglia.
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