Regia di Jake Kasdan vedi scheda film
Cameron Diaz alla soglia dei suoi primi quarant'anni resta una gnocca spaziale, una Doris Day politicamente scorretta e con due metri di gambe affusolate e la capacita' di sembrare realmente quella simpatica canaglia che spesso impersona nelle pazze commedie che la vedono protagonista.
Questa volta la Diaz e' una sballata professoressa fancazzista e calcolatrice, mancata per un soffio al matrimonio di convenienza che le avrebbe assicurato un futuro dorato. Per questo motivo deve tornare suo malgrado a insegnare in una scuola media dove un anno prima aveva gia' platealmente dimostrato le sue innate propensioni all'educazione e all'insegnamento.
Da qui in poi il film, spassoso nel primo tempo, piu' prevedibile e scontato nel secondo, illustra tutte le diaboliche misure adottate dall'integerrima professoressa per riuscire a raccimolare i soldi per farsi praticare la tanto desiderata plastica al seno; la donna infatti e' convinta che il suo petto, meno procace di quanto desidererebbe, sia il principale responsabile del suo fallito tentativo di assicurarsi con facilita' un matrimonio col botto.
Jake Kasdan, figlio di Laurence, cinamatograficamente sembra per ora solo un parente alla lontana del meraviglioso padre, responsabile di tre tra i piu' bei film degli anni '80 (Brivido caldo, Il grande freddo, Turista per caso). Il film infatti parte scoppiettando ma si affloscia presto nella consueta prevedibilita' delle commedie americane dignitose e nulla piu'.
Ma forse alla sceneggiatura ci volevano i geniali Monthy Phyton e allora si che la super Cameron avrebbe fatto faville, almeno come la Wanda-Jamie Lee Curtis del celebre e insuperato "Pesce di nome...".
Una cosa sacrosanta pero' emerge chiaramente dal film: spesso nell'apparente ordinarieta' delle persone comuni dotate di un apparente buonsenso, si cela la vera mostruosita' , crudelta' e pochezza dell'animo umano: basti analizzare i caratteri dei colleghi della protagonista, efficacemente resi da un gruppo di caratteristi di razza (piu' uno di lusso, il rocker Justin Timberlake).
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