Nel cuore della notte un gruppo di uomini si muove su alcune auto per le campagne turche. Tra loro, vi sono un commissario di polizia, un procuratore, un medico e un sospetto assassino. Sono alla ricerca del cadavere della vittima, sepolto in un luogo che il sospettato, a causa dell'alcol che aveva in corpo al momento del delitto, non ricorda. Con il passare delle ore emergono però dettagli che gettano nuova luce su quanto accaduto e, quando il corpo viene ritrovato, nuovi interrogativi si profilano all'orizzonte.
Note
Il film accompagna il tempo del racconto con un movimento sinuoso e potente sfidando la percezione dominante ancorata a tagli di montaggio ultraveloci e racconti lineari. Nuri Bilge Ceylan, invece, riporta il cinema a una dimensione di pensiero in azione densa e complessa, dove la nettezza del movimento e la precisione dello sguardo diventano discorso e presa di posizione etica e politica. La pellicola si muove a cerchi concentrici evocando la vertigine di chi per troppo tempo ha fissato l’abisso. E il buio nel quale il film è calato, che progressivamente si apre alle luci dell’alba, è il segno, vivo, di un cinema che chiede di restare - ancora - nel mondo.
Gran bel film, premiato a Cannes nel 2011 col Premio speciale della giuria. amaro ritratto di un paese immobile e incerto, fra modernità e barbarie, fra razionalità e superstizioni, fra voglia d’Europa e inerzia conservatrice.
Notturno nelle steppe dell’Anatolia.
Scoprire “cosa c’è di luminoso nella notte, cosa c’è di notturno nella luce… fino alla schizofrenia, il mito del mondo scisso e capovolto” [1]
La mdp avanza lentamente verso i vetri sporchi di un tugurio miserabile, un vecchio garage, forse, fuori copertoni ammassati, dentro tre uomini… leggi tutto
Che delusione questo film! Un Ceylan davvero poco ispirato. Ma dov'è finito l'autore geniale di gioiellini come "Uzak" e "Il piacere e l'amore"? Quello capace di esprimere tanta sostanza con pochi mezzi? Quello che riprendeva l'esistenzialismo di Antonioni e lo risemantizzava a forza di intensi piani fissi e lente zoomate, ma soprattutto lo rinvigoriva grazie ad uno straordinario talento… leggi tutto
Tante storie vaganti in una cornice appositamente sfumata. Una ricerca quasi rassegnata per regioni anonime di un'Anatolia indefinita, dai paesaggi ricorrenti e dai confini illusori.
Il militare che accompagna quel drappello di problematiche vestite da autorità (medici, commissari, poliziotti, procuratori) a caccia di colpevoli da smascherare, vorrebbe essere preciso ma rischia lo… leggi tutto
“C’era una volta in Anatolia” è un atipico “film giallo”, un’opera potente e rarefatta, insolita per lo spettatore medio, perché per più di due ore non accade quasi nulla in fatto di trama (le azioni sono sempre le stesse, ripetitive ma emblematiche), però tantissimo in fatto di interiorità psicologica dei singoli personaggi.…
È il racconto del viaggio notturno di un convoglio di tre auto, a bordo delle quali si trovano un assassino, di nome Kenan (Firat Tanis) e il suo complice, insieme ad alti funzionari dello stato: un commissario di polizia, Naci (Yilmaz Erdogan), un medico legale, Cemal (Muhammet Uzuner) e un giudice procuratore, Nusret (Taner Birsel).
Al…
...Ma è inutile cercare le parole La pietra antica non emette suono O parla come il mondo e come il sole Parole troppo grandi per un uomo...
Francesco Guccini -…
Non c'è nulla di simile a C'era una volta in Anatolia.
È una sorta di punto d'incontro tra il cinema di Tarr, quello di Dumont e quello di Tarkovskij; è l'elegante e definitiva scarnificazione del mistery. Come elegante e definitiva è la scarnificazione, nonché fantasmizzazione, della figura femminile, la quale risulta essere, appunto, il…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Richard Francis Burton (non l’attore), chi era costui ? Nato in Inghilterra nel 1821 e morto a Trieste nel 1890 fu un esploratore, geografo, traduttore, scrittore, soldato, orientalista, cartografo, etnologo,…
Come in una canzoni di Jovanotti ... di una "lentezza" un po' disarmante...
cerca di sviscerare le profonde convinzioni umane che non sono definitive, e infatti c'è chi nel film cerca di convincersi di cose poi smentite da altri, persi in una regione che sembra un deserto, ma che è animata da persone che cercano di dare un senso alla loro esistenza.
Dura troppo però.....
Non è stato facile scegliere.....per altro continuo ovviamente a visionarne altri e non escludo di aggiornarla (es. Lav Diaz comparirà presto...temo). E' la mia lista, il mio vissuto, le mie emozioni…
Definire originale il soggetto di questo film è poco; è meglio descriverlo come unico. Non mi ricordo di averne visto un altro che ne tratti. Anche il modo in cui è girato e lo stile sono originali. Al più ricordano certi film dell'iraniano Abbas Kiarostami. Il regista racconta una storia di ordinaria amministrazione/disperazione con i toni dell'assoluta…
Tre auto girano nella notte nel vasto territorio dell'Anatolia. Sono alla ricerca del cadavere di un uomo sepolto in un luogo non ben definito. Conducono la ricerca il commissario Naci (Yilmaz Erdogan) con i suoi uomini, il medico legale Cemal (Muhammet Uzuner) e il procuratore Nusret (Taner Birsel). Li accompagna Kenan (Firat Tanis), il presunto assassino, quello che dovrebbe condurli nel…
mamma cos'è questo rumore mamma sbattono le finestre è vento si muove tutto oddio vola tutto è una tromba d'aria no non voglio rintanarmi non capisci ci sono gli animali fuori ho paura quando…
...estenuante, lentissimo, inconcludente. Hai voglia a parlare di metafora della Turchia d'oggi. Emerge solo una frustrazione generale sommersa da un burocratese insopportabile e surreale. E la storia? Nulla. Pretenzioso e irrisolto. Tutto gira attorno ad un cadavere e al suo ritrovamento sull'altopiano anatolico, brullo e monotono. Dialoghi infiniti e inutili. Un paio di momenti di…
"C'era una volta in Anatolia" diretto nel 2011 da Nuri Bilge Ceylan,devo dire che l'ho trovato interessante. La storia si svolge nelle steppe dell'Anatolia e racconta che nel cuore della notte un gruppo di uomini si muove su alcune auto per le campagne turche. Tra loro,vi sono un commissario di Polizia, un procuratore,un medico e un sospetto assassino che sono alla ricerca del…
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Commenti (4) vedi tutti
Ceylan e la sua straordinaria capacità di rappresentare l’indicibile, come la musica, come la poesia
leggi la recensione completa di yumeUno dei capolavori del regista turco Nuri Bilge Ceylan: amara allegoria dell’attuale Turchia e dell'animo umano
leggi la recensione completa di Antonio_MontefalconeUn piccolo gioiello da non perdere.il regista e' una garanzia.
leggi la recensione completa di ezioGran bel film, premiato a Cannes nel 2011 col Premio speciale della giuria. amaro ritratto di un paese immobile e incerto, fra modernità e barbarie, fra razionalità e superstizioni, fra voglia d’Europa e inerzia conservatrice.
leggi la recensione completa di laulilla