Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Nonostante qualche ecccesso di violenza e qualche vezzo registico di troppo (rallentamenti temporali ed improvvise accelerazioni), il film funzionerebbe bene, soprattutto grazie alla faccia attonita del protagonista, che riesce ad essere sé stesso soltanto quando si trova alla guida della propria automobile. Funzionerebbe bene, specialmente se più di trent'anni fa non fosse già stato fatto Driver, l'imprendibile (1978) di Walter Hill, un film pressoché uguale, se non nella trama, quanto meno guardando al personaggio principale, il "driver" del titolo. In questo senso, il film del nuovo piccolo genio Winding Refn "scade" ad omaggio al cinema del Maestro di Long Beach (uno che, secondo me, merita un posto fra i grandi, non fosse altro che per I guerrieri della notte e I guerrieri della palude silenziosa - titoli accomunati solo nella versione italiana), restando nell'ambito di un cinema ben fatto, ma assai meno originale di quanto vorrebbe apparire.
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