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Polisse

Regia di Maïwenn Le Besco vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Polisse

di ethan
7 stelle

Estemporaneo polar diretto con estremo realismo, ritmo vertiginoso e notevole cura dei dettagli da parte di Maiwenn (Le Besco), che si ritaglia anche il simbolico ruolo della reporter che si occupa del pedinamento e della documentazione fotografica dell'estenuante e spossante, sia fisicamente sia psicologicamente, lavoro dei membri della BPM, ossia Brigata Protezione Minori, in un distretto della Parigi ai tempi nostri.

'Polisse', insignito a Cannes, a mio parere con pieno merito, con il Premio della Giuria, è strutturato sulla base della coralità degli interpreti, tutti ben in parte, forse ad eccezione della cineasta stessa, che non brilla certo per espressività come i suoi colleghi attori, che interagiscono seguendo i vari casi, nella maggior parte disperati e a dip poco spigolosi, vertendo su maltrattamenti, abbandoni e soprattutto abusi sessuali, aggravati dal fatto di essere commessi all'interno di mura amiche nell'ambito familiare e, dal punto di vista narrativo, costruito non su una trama classica con inizio, sviluppo e conclusione, ma sulla proposizione ripetuta di casi più o meno scabrosi, con la lacuna di approfondirne alcuni ma lasciarne altri in maniera persino affrettata, facendo più che altro risaltare non i protagonisti delle storie ma come i componenti del team reagiscono, come le affrontano e come si rapportano tra loro e quanto tale professione incide sulle loro vite private.

Il film - al netto del personaggio che si ritaglia la cineasta, con compagno interpretato da Riccardo Scamarcio al seguito, che risulta un po' posticcio, e di un finale enfatico che stona con la scelta stilistica fino a quel momento adottata, impostata evitando qualsiasi tipo di sensazionalismo ed enfasi, dimostrata anche dal privare di ogni traccia di eroismo e romanticismo nel delineare lo scavo psicologico dei poliziotti, mostrati come esseri umani che fanno il loro 'sporco lavoro' - dimostra la vitalità di una cinematografia, quella d'Oltralpe, capace di sfornare con continuità lavori di qualità nei generi più disparati.

Voto: 7,5.

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