Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film
Alla base di E ora parliamo di Kevin c'è una domanda fondamentale: in che misura i genitori possono influenzare la personalità dei loro figli, o meglio, in che misura una determinata educazione può formare un individuo? Kevin cresce una famiglia normale, niente pare mancargli. I genitori si prendono cura di lui, la madre cerca in tutti i modi di creare un rapporto, con il papà c'è un affiatamento più naturale. La personalità del bambino, dunque, che fin da subito si dimostra anomala e deviata, sembra qualcosa di atavico, indipendente da fattori esterni. Ma le colpe dei figli cadono immancabilmente sui genitori, così come viceversa. Sarà colpa loro, dunque, se un giorno Kevin compierà una strage ammazzando il padre stesso, la sorellina e numerose altre persone. Alla madre, unica sopravvissuta, andrà l'odio e il disprezzo della gente. Attraverso un sapiente uso di flashback, nell'alternanza di immagini prima della strage e dopo, il film mostra la disperazione di una donna incapace di comprendere, tanto più di modificare, la mente di un figlio nato malvagio.
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