Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film
'We Need to Talk about Kevin' della sorprendente Lynne Ramsay si può annoverare tra i film più interessanti della scorsa stagione: in primo luogo perché l'incontro-scontro madre e figlio è affrontato senza ricorrere a significati di carattere né sociologico né psicanalitico ma, al contrario, mostrandoci da un lato la follia del giovane (Ezra Miller, inquietante) come qualcosa di inafferabile ed inspiegabile - nella sequenza finale, alla domanda della madre ''Io voglio che tu mi dica perché?'', lui risponde ''Pensavo di saperlo ma ora non ne sono sicuro'' - e dall'altro le insicurezze e i dubbi di una madre sul ruolo di genitore.
In secondo luogo, la brutale strage compiuta dal ragazzo con inusitata ferocia - purtroppo un evento che nelle scuole americane sembra ripetersi ciclicamente - viene prima suggerita con continui richiami visivi - improntati sul colore rosso - e dopo tenuta fuori campo durante l'esecuzione e mostrata solo nell'esito finale, con una struttura con continui flashback.
Un capitolo a parte lo merita la strepitosa prova di Tilda Swinton nel difficile e scomodo ruolo della madre prima odiata dal figlio e poi anche dalla comunità per il gesto da lui compiuto e ormai sola ma non rassegnata nel tentativo di ricostruirsi una vita, sia dal punto di vista professionale - anche accettando una mansione inferiore rispetto al passato - sia da quello umano, in uno sforzo - forse disperato e vano - di (ri)costruire un rapporto con il figlio ora in carcere.
L'attrice inglese avrebbe meritato l'Oscar, vinto dalla Streep per una performance di pura mimesi più che di recitazione pura, ma la scomodità del soggetto e l'arditezza delle soluzioni di linguaggio cinematografico scelte dall'autrice hanno tenuto fuori del tutto questa pellicola dai conservatori membri dell'Academy.
Un po' in ombra e defilato John C. Reilly.
Voto: 8 (visto in v.o. su YouTube)
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