Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film
Tilda e' piu' brutta e brava che mai, ma sebbene compaia notevolmente meno, Ezra Miller (Kevin) le ruba drasticamente scena. Il film colpisce come vorrebbe, e trasmette esattamente la sensazione d'angoscia di una madre costretta a riprecorrere i ricordi e le emozioni degli ultimi 16 anni (ovvero dalla nascita di kevin) per capire dove e se ha sbagliato qualcosa nel suo rapporto col figlio che da due anni si trova in carcere per omicidio (un grosso omicidio). La struttura narrativa funziona, il montaggio risponde gradualmente a tutte le domande, ma nulla di piu'. Ramsay si concede spesso sequenze visionarie o di pura dissonanza cognitiva, tracciando uno stile preciso, organico e omogeneo, eppure non originalissimo (il merito va alla coerenza fino alla fine). Il film e' bello, consigliabile, eppure c'e' un taciuto pensiero rivolto il festival: "ok, bello, ma vediamo cos'altro avete da proporci".
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