Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
Il film, in definitiva, si regge grazie alla empatia naturale dello svagato protagonista, il lustrascarpe bohemién. Tutto il resto è davvero poca cosa. Voto: 6 politico.
Più che un film edificante e dei buoni sentimenti, "Miracolo a Le Havre" è una vera e propria favola ed è perciò inutile pretendere qualsiasi parvenza di credibilità, che non è minimamente nelle intenzioni dell'autore. Tuttavia, pur essendo tra quelli che desiderano lasciarsi avvincere dalla storia e crederci contro ogni logica, non posso esimermi dall'evidenziare i molti limiti cinematografici dell'opera, dalla recitazione, ai dialoghi, dal ritmo, ai "colpi di scena". Il film, in definitiva, si regge grazie alla empatia naturale dello svagato protagonista, il lustrascarpe bohemién. Tutto il resto è davvero poca cosa. Volendo azzardare un paragone con un'altra pellicola al gusto di confetto francese, "Il favoloso mondo di Amelie" gli è superiore in ogni aspetto.
Detto questo, anche dal punto di vista "formativo", mi domando se siano davvero utili queste rappresentazioni implausibili di poveri buoni, poliziotti con un cuore grande e via discorrendo. Siamo sicuri che non facciano più male che bene, anche in questi tempi bui? La mia è una domanda sincera, non retorica. Attendo pareri altrui.
Voto: 6 politico.
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