Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
Le città di porto ospitano di tutto,si sa,anche una favola di oggi come questo ultimo lavoro del finlandese Aki Kaurismaki,in cui la poetica dell'autore esplora un'umanità dimessa e male in arnese,tramuta la città del settentrione francese in una dimensione fuori dal tempo,in cui si fuma nei locali,la gente ha tempi lenti,nessuno usa i telefonini (anzi,lo usa il personaggio più odioso,il vicino spione e maligno impersonato da Jean-Pierre Leaud in un cameo de luxe,quindi è evidente il messaggio...),ed un brutto male si può curare con tanta gentilezza ed amore fino ad estirparlo.Storia di persone ai margini,che vivono con poco,"Miracolo a Le Havre" spazia dalla solidarietà che nasce incontrollabile all'amore che passa un velo di bello sopra ogni situazione,anche le più disastrate e malinconiche. Quasi ogni scena sembra una vignetta di una striscia a fumetti,i personaggi hanno quella staticità di fondo appunto dei personaggi dei comics,ed i dialoghi hanno una secchezza quasi didascalica,che è il maggior difetto del film.Che però ha dalla sua un messaggio ottimista,espanso con gentilezza,e il garbo di un lavoro fuori dal tempo:e da tanta benevolenza verso il mondo,difficile non rimanere contagiati.
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