Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
la semplificazione scarna di una storia a partire dal titolo. non c'è niente da intepretare è così e basta. un ragazzino messo in un istituto dal padre-ragazzo. la bugia del genitore del tempo a scadere "un mese", con la speranza strafottente che il ragazzino si dimentichi di colui che lo ha generato e accudito fino a quel momento. la negazione del ragazzino, fino all'amara verità letta su di un foglietto scritto dal padre della vendita della moto e della sua bicicletta. una giovane donna e un ragazzino si scontrano fino a farsi male, ma sarà quel dolore ad unirli ineluttabilmente. belle le poche ma cruciali scene commentate da esplosioni di musica sacra, molto pasoliniano.la narrazione quasi per episodi in cui sembra che nulla accada e poi invece tutto accade fino ad uno di quei finali che faranno ancora incazzare, perchè non è un finale, ma un proseguire nella vita di persone che abbandoneremo per sempre. un finale truffauttiano anche se ovviamente non comico. il ragazzino cade, sembra morto. il dialogo delle due persone su cosa dire alle autorità, mentendo sulla pelle di un condannato a non essere creduto in quanto recidivo e problematico. il ragazzino si alza e si allontana. bello. CECILE DE FRANCE uno di quei doni del cielo che la francia regala.
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