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Arabella l'angelo nero

Regia di Stelvio Massi vedi scheda film

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La recensione su Arabella l'angelo nero

di mmciak
2 stelle

 "Arabella:l'angelo nero" diretto nel 1989
da Max Steel,che è poi è Stelvio Massi
con uno pseudonimo,devo dire che è un Film inguardabile.

La storia si svolge a Roma e tratta che Arabella,
giovane e attraente moglie
dello scrittore Francesco Veronesi,
ha una doppia vita:di giorno è vicina
al marito invalido,in crisi perché non riesce
a trovare l'ispirazione per un nuovo Best Sellers,
la sera,all'insaputa del consorte,diventa la
provocante peccatrice che si tuffa in locali
alla ricerca di squallide avventure.

Poi succede che un poliziotto della buoncostume la
ricatta per questo suo vizio,con in mezzo
un fotografo e la donna, vistasi scoperta dal marito,
uccide l'uomo di legge e lo seppelliscono in giardino.

Dopo questo episodio intorno a Arabella,ogni
uomo che ci va a letto viene ucciso da un killer,
e comincia a indagare la polizia.

Il Film si colloca al filone dell'"Erotico all'italiana"
ed è diretto da regista noto per i Film "di genere"
come Stelvio Massi,che qui
si firma,forse per la vergogna
del prodotto finito,come Max Steel,famoso per i suoi
"Poliziotteschi" in questo è irriconoscibile e svogliato,
con un budget risicato e una sceneggiatura confusa
e approssimativa,con evidenti vuoti narrativi,
e un montaggio scollato.

Il regista incentra tutto sulla bellezza e alle sue forme
di Tini Cansino,sex symbol degli anni '80,
diventata popolare per "Drive In",
dov'è impegnata e infatti in scene di nudo integrali
e altre che sfiorano l'Hard,dove viene rappresentata
come "il simbolo del peccato" e l'obbiettivo è miscelare
il filone erotico con quello Thriller,
facendo il verso al Cinema di Dario Argento,
ma deraglia vistosamente.

Però assistendo la visione ti accorgi che
la pellicola non ha né capo né coda,
con una sceneggiatura (?!) striminzita con
l'intento di descriverti il rapporto
che c'è tra Arabella e il marito scrittore,
che con questi omicidi scrive il suo romanzo,
e dove tutta la parte dei dialoghi è qualcosa
di imbarazzante e allucinante.

Poi aggiunge al tutto un Ispettore donna
ambigua e lesbica,che gli viene tolto il caso,
per un segreto che ha detto al suo vice
che ha diffuso alla stampa, che da più contorni erotici,
e non risparmia nemmeno le citazioni "argentiane"
("Profondo rosso" e "Tenebre") e non manca
l'assassino con i guanti neri (Bava senior Docet),
ma è talmente fatto male che risulta ridicolo.

Poi la messa in scena è alla rinfusa,
il montaggio scollato,messo a caso e confuso,
e il tutto sembra un guazzabuglio noioso,
con scene erotiche anche messi lì per
far esaltare il maschio,e la regia è
di livello amatoriale interessato
più alle grazie della Cansino che alla
storia,dove in questa totale confusione
con i personaggi caratterizzati con l'accetta,
ci vuole sorprendere con continui colpi di scena,
ma non riesce perché sono prevedibili e
il risultato è la noia.

Nel Cast figurano anche:
Francesco Casale-Renato D'amore-
Giose' Davi-Carlo Mucari-
Valentina Visconti-David D'ingeo e Evelyn Stewart.

In conclusione un Film inguardabile,
dove regna la noia e ti diverti solo
per l'umorismo involontario,
e non vedi l'ora che arrivano i
titoli di coda,dopo che ti sembra
di avere perso tempo a vederlo,
facendoti venire la nostalgia dei prodotti,
di Tinto Brass e Sergio Martino che sono
alla lunga molto meglio di questo che va
a finire senza ripensamenti nel dimenticatoio,
e come il peggiore prodotto di Massi.

Il mio voto: 1.    

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