Regia di Fred Cavayé vedi scheda film
A Fred Cavayé certo non dispiace complicare l'esistenza dei propri personaggi e alla seconda regia opta ancora una volta per la metamorfosi di un uomo comune colpito da avvenimenti e circostanze decisamente straordinarie. Succedeva a Vincent Lindon in "Pour elle" e succede al solido Gilles Lellouche in questo "Point Blank", storia di uno zelante infermiere al quale, trovatosi coinvolto in un regolamento di conti fra poliziotti corrotti e professionisti del crimine, viene rapita l'adorata moglie incinta. Braccato e senza scelta, ma non per questo intenzionato a farsi stritolare da un meccanismo più grande di lui, il protagonista inizia la sua battaglia contro il tempo per salvare la famiglia. Plot forse un tantino abusato di questi tempi ma ugualmente interessante per via delle sue derive polar che conferiscono carattere a quello che altrimenti sarebbe potuto essere archiviato come un thriller ben confezionato ma poco memorabile. Cavayé gira sicuro, con brillanti intuizioni di ripresa, soprattutto quando il ritmo si fa concitato ed in questo modo fa sì che lo spettatore possa soprassedere su alcune caratterizzazioni eccessivamente stereotipate. Un film di alti e bassi che contrappone un ritmo discreto ad una prevedibilità di fondo che smorza inevitabilmente l'entusiasmo durante la visione. Efficace la prova degli interpreti, un po' meno l'inventiva del regista francese il cui principale difetto - per ora - rimane quello di muoversi all'ombra di quello che fu un buon esordio.
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