Regia di Fred Cavayé vedi scheda film
A due anni di distanza da Pour Elle, Fred Cavayé e Guillaume Lemans ci riprovano con una storia non molto diversa: è di nuovo “per lei”, per una moglie da salvare, che “di punto in bianco” (è questo il significato del titolo) il classico signor nessuno si rivela disposto a tutto, perfino ad abbandonarsi alla peggiore deriva criminale. Rispetto al precedente film, di cui questo conserva, almeno nelle intenzioni, l’anima appassionata ed il piglio energico, quest’opera appare però affetta dalle tipiche forzature del remake, che ripropongono, in riedizione seriale e gonfiata, le idee che la prima volta avevano incontrato il favore del pubblico. A prescindere dall’inutile ed infelice cornice in formato family, lo stile della regia sembra sia stato sciacquato nell’adrenalina concentrata dell’action movie televisivo, tutto furia e frenesia, che in nome della velocità e della violenza tira via sui vari punti deboli del racconto, e non lascia spazio alcuno ai pensieri e alle emozioni. Inseguimenti a perdifiato, lotte corpo a corpo, improvviso balenare di pistole e di colpi sparati a bruciapelo: sono questi gli ingredienti base di una storia che corre a rotta di collo, scavalcando agilmente ogni incongruità, senza però mai creare una suspense tale da travolgere lo spettatore. Lo spirito di A bout portant è un turbine dinamico che, nonostante tutto, non avvince; forse anche perché, al suo passaggio, i personaggi ci appaiono solo di sfuggita, compreso quel tenente Patrick Werner interpretato da Gérard Lanvin, che qui vediamo nel triste tentativo di imitare la compassata virilità di Jean Reno.
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