Regia di Fred Cavayé vedi scheda film
Polar al cardiopalma. I difetti passano in secondo piano.
Un infermiere (Gilles Lellouche) sventa un tentativo di omicidio in ospedale, salvando la vita ad un tizio misterioso ( Roschdy Zem) . Chi lo vuole morto però non si arrende , e coinvolgerà il povero infermiere in una spirale di eventi che metteranno a rischio la sua vita e quella della moglie in cinta.
Snobbato colpevolmente da critica e pubblico,
"Point blank" è il film che non ti aspetti. Un polar ad alto tasso di adrenalina, dal ritmo implacabile, capace di incollare allo schermo grazie ad una messa in scena che non ha pietà per i personaggi che la abitano. Incredibile come in soli 84 minuti nel film ci siamo tutto, e fatto bene: azione, mistero, amore e odio, perdono e vendetta.
Roschdy Zem, attore feticcio del genere ( nel film si chiama Sartet, come Alain Delon nel clan dei siciliani, tanto per dire), guarda in camera come non ci fosse un domani, e come spesso gli capita, è strepitoso nel mettere in campo un uomo disilluso ma dal codice morale inossidabile. Nel film il suo personaggio finirà per sviluppare un legame solidale con lo zelante infermiere interpretato da Lellouche, una prova con meno sfumature rispetto al collega ma vibrante ed energica. In questa storia di ricatti, doppi giochi, tradimenti e fughe ( c'è un inseguimento lungo quasi quanto quello visto in "Point Break" ) alla fine è la dignità di alcuni che fa la differenza. Lo sa bene il regista , che condensa in un paio di sguardi tutta una vita che passa davanti. Non importa che alcune scelte di scrittura siano semplicistiche, non importa neanche che Gerard Lanvin sia utilizzato poco.
Point blank è qui, in tutto il suo furore
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