Primi del Novecento. In un bordello vive una prostituta molo bella ma dal viso sfigurato da una terribile cicatrice, che l'ha immobilizzata per sempre in una sorta di smorfia tragica. Intorno a lei le altre ragazze vivono la loro esistenza: rivalità e amicizie, gioie e dolori. Sembra che però di ciò che accade all'esterno arrivi molto poco nel bordello: casa chiusa di nome e di fatto, all'interno della quale la vita ha i suoi ritmi e le sue regole.
Una cupa elegia crepuscolare che illustra con gusto filologico gli ultimi scampoli di una forma di schiavitù femminile ormai destinata a svincolarsi dalle prassi poliziesco-amministrative del vecchio secolo e proiettarsi nel libero mercato del sesso a pagamento che affolla i boulevard delle periferie urbane da più di un secolo a questa parte.
Nelle vicende quotidiane di un gruppo di prostitute parigine 'iscritte' a cavallo tra i due secoli, la messa in scena dei rituali di un amore borghese che dà sfogo ai più brutali istinti di possesso ed alle incoffessabili fantasie erotiche della classe dominante.
Etenim non est creatus vir propter mulierem sed mulier propter viru
S.Paolo I Cor.… leggi tutto
I fiori della bellezza
"Non c'è niente di più toccante della bellezza delle cose che finiscono” (Bertrand Bonello) L’Apollonide - Souvenirs de la maison close di Bertrand Bonello è film tutto sontuosi tabluex vivants e languori, poemetto baudelairiano tragico e voluttuoso. Plasticamente stupendo. Manet (Dejeuner sur l’erbe),… leggi tutto
Voto: 4/10
Parigi, alba del XX secolo. La Belle Époque, se c’è, è oltre le mura della casa chiusa L’Apollonide, il palcoscenico su cui si muovono le protagoniste, delle quali seguiamo la vita quotidiana. Il film, con grande rammarico del sottoscritto, si spegne alla… leggi tutto
Alasdair Gray (1934-2019), il mio sterne-brautiganiano secondo (Iain M. Banks è il primo) romanziere scozzese post-moderno massimalista preferito (oltre ai disegni, e a parte gli estratti dal Gray’s…
Nelle vicende quotidiane di un gruppo di prostitute parigine 'iscritte' a cavallo tra i due secoli, la messa in scena dei rituali di un amore borghese che dà sfogo ai più brutali istinti di possesso ed alle incoffessabili fantasie erotiche della classe dominante.
Etenim non est creatus vir propter mulierem sed mulier propter viru
S.Paolo I Cor.…
Il 28 ottobre 2016 ore 19 presso la Cinématheque de Nice, partecipai con grande interesse alla lezione di cinema che Brtrand Bonello fu invitato a… segue
Bertrand Bonello, regista che non si preoccupa ma troppo di piacere, di farsi condividere od apprezzare con un linguaggio accomodante o poco diretto, ma piuttosto di seguire il filo narrativo che ispira la propria personale concezione di racconto cinematografico, ci conduce all'interno di una casa chiusa ad inizi '900: l'interno sontuoso di un vecchio palazzo nobiliare che ospita una…
Voto: 4/10
Parigi, alba del XX secolo. La Belle Époque, se c’è, è oltre le mura della casa chiusa L’Apollonide, il palcoscenico su cui si muovono le protagoniste, delle quali seguiamo la vita quotidiana. Il film, con grande rammarico del sottoscritto, si spegne alla…
Il titolo del film, "L'apollonide", mi fa venire in mente il termine "apollineo", di derivazione nietzieschiana (La nascita della tragedia); aggettivo che il filosofo mette in opposizione al concetto di "dionisiaco". Il cinema di Bonello è, da sempre, un cinema "dioniaco", caotico irrazionale. Ma con L'apollonide mi sembra che il regista francese abbia dato una brusca sterzata alla potenza…
Quanta banale e meccanica tristezza, nel bordello della cosiddetta belle époque. In quell’ombroso teatro del segreto, il declino morale anticipa quello delle illusioni. In mezzo ai decori si ama svogliatamente, con la stanca ripetitività di chi non ha più nulla da scoprire, perché tutto è già stato detto e negato. Con un incedere lento si fanno strada una cupa crudezza ed un languore che…
I fiori della bellezza
"Non c'è niente di più toccante della bellezza delle cose che finiscono” (Bertrand Bonello) L’Apollonide - Souvenirs de la maison close di Bertrand Bonello è film tutto sontuosi tabluex vivants e languori, poemetto baudelairiano tragico e voluttuoso. Plasticamente stupendo. Manet (Dejeuner sur l’erbe),…
Certo, si tratta sempre di un gioco. Sarebbe interessare confrontare le diverse "quotazioni" tra i vari utenti del sito. Inizio io. E' giusto comunque che precisi che i verdetti di Cannes mi sono sempre sembrati un…
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
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Commenti (2) vedi tutti
Ma film più o meno così non li faceva già Tinto Brass 20 anni prima?
commento di ssiboniUna cupa elegia crepuscolare che illustra con gusto filologico gli ultimi scampoli di una forma di schiavitù femminile ormai destinata a svincolarsi dalle prassi poliziesco-amministrative del vecchio secolo e proiettarsi nel libero mercato del sesso a pagamento che affolla i boulevard delle periferie urbane da più di un secolo a questa parte.
leggi la recensione completa di maurizio73